La voce delle sedi. I mille volti dell’accoglienza

L’adozione si vive in tanti modi diversi: con momenti di gioia da condividere; progetti sognati che devono fare i conti con la realtà; viaggi da programmare e splendidi momenti vissuti da raccontare

Per chi la vive quotidianamente è sempre importante e gradito avere l’occasione per raccontare la “vita vera” dell’adozione a chi ci sostiene, ci accompagna, ci insegna. E ci stupisce…

La voce della sede di Mestre

È sempre bello, allora, tenere un incontro informativo, farsi contagiare dall’ottimismo di chi vuol adottare. Tra le coppie conosciute nell’ultima data, più d’una si è raccontata, già profondamente determinata a voler proseguire il percorso adottivo per incontrare il figlio mediante l’adozione internazionale. È un momento importante, in cui con il pensiero le future mamme e papà “favoleggiano a occhi aperti”… quasi partissero domani. A “riportarli” alla realtà arriva la testimonianza di una famiglia adottiva, che racconta la bellezza concreta della vita di tutti i giorni, con i suoi intoppi, i capricci, le salite e le discese di chi, comunque, ce l’ha fatta. Aver modo di ascoltare un racconto, vedere le foto, parlare con chi ha vissuto e vive quotidianamente l’adozione, ascoltare dei bambini che raccontano a ruota libera episodi e ricordi e che dicono che senza mamma e papà non si può stare… è proprio bello. Ed è un modo per comunicare alle coppie di andare avanti; di andare a prendere tutti quei bambini che sono rimasti lì mentre loro partivano per diventare genitori.

La voce della sede di Cagliari

Dalla Sardegna, invece, arriva il racconta dell’uscita fatta con i ragazzi adolescenti nell’ambito del progetto Moby Dick. Un progetto che non si esaurisce, ma che vedrà quei ragazzi venire accompagnati nel tempo, anche dopo le emozionanti esperienze in mare. “Ormai siamo una piccola famiglia – dice Alessandro, il referente di sede. Noi ‘guide’ sentiamo l’esigenza di ricostruire un porto sicuro di approdo: con il rientro in presenza in sede si terranno incontri più strutturati. Dopo le uscite al parco e, soprattutto, in barca, questo ci permetterà di aiutare i nostri ragazzi ad avere una cornice più chiara, in cui potranno muoversi liberamente … senza troppi eccessi.”

Altro capitolo riguarda le famiglie alle prese con il viaggio di adozione: con il rientro dal primo viaggio in Russia di una coppia di Cagliari, che ha finalmente incontrato la figlia dopo i tanti rinvii causati dal blocco pandemico, è già nata una nuova famiglia, che presto, dopo udienza e terzo viaggio, potrà finalmente vivere insieme.
L’altra coppia seguita dalla sede si trova attualmente in Colombia, alle prese con l’adozione di quattro figli: due adulti e quattro bambini, tre sorelle e un fratello, il cui legame si sta incredibilmente e simpaticamente creando in: “Un rincorrersi, un cercarsi, un ritrovarsi ma, soprattutto, un perdersi l’uno nell’altro“. È proprio questa la meraviglia dell’adozione.