La voce delle sedi: storie di integrazione e di diverse coppie che finalmente si preparano a partire per andare a conoscere loro figlio

Un aggiornamento su tutti i progetti che le sedi di Ai.Bi. in Italia portano avanti quotidianamente, in favore dei bambini abbandonati, delle donne e delle famiglie del territorio. La settimana dal 5 all’11 luglio

Sede Mestre

Le difficoltà del percorso di adozione sono sempre dietro l’angolo, come ha raccontato una mamma adottiva che ha dovuto affrontare un momento molto difficile per via dei silenzi, le chiusure e i respingimenti della figlia adottiva, ormai preadolescente: in tanti momento la ragazza si estraniava, ma la mamma non si è arresa e, nella sua ricerca di un modo per entrare in sintonia con la figlia, ha incontrato il libro “Il buco” di Anna Llenas. Il libro parla di una bimba che sente un buco nella pancia. Dopo aver tentato di tappare il buco invano, inizia a cambiare prospettiva e ad accorgersi che dal buco escono tanti colori e aspetti di sé. Madre e figlia hanno riflettuto sul senso della storia e hanno realizzato un bel disegno, insieme, abbracciandosi una volta concluso.
Una storia che offre diversi spunti su cui riflettere per tutti i genitori adottivi, nella consapevolezza che le emozioni hanno bisogno di essere accolte e “digerite” con il giusto tempo.

Sede Bolzano

Da Bolzano, invece, la storia di difficoltà di integrazione riguarda una bambina di 2 anni, Lia. Figlia di una donna migrante, ospite con la mamma di una struttura di accoglienza profughi, Lia viene isolata dal gruppo di bambini perché cerca di attirare l’attenzione picchiandoli. I bambini, dunque, non la vogliono con loro, perché, dicono, “è cattiva”.
Qui, allora, interviene il grande lavoro e l’intuizione dell’educatrice, che spiega ai bambini che se loro per primi rovano a insegnare a Lia la gentilezza e l’accoglienza, forse anche lei potrà imparare un nuovo modo di rapportarsi. Così, i bambini inventano il gioco delle gentilezze, imparando insieme un altro modo di comunicare, con carezze, abbracci e parole buone. E l’atteggiamento di Lia cambia: sorride, corre con gli altri bambini… inizia a sentirsi parte di una comunità capace di trovare, con semplicità, nuove strade per accogliere.

Sede Cagliari

È stata una settimana caratterizzata da una grande, buona notizia: l’arrivo dell’autorizzazione al viaggio per la Russia per una coppia che era stata bloccata ormai nell’agosto 2020, a pochi giorni dalla partenza per il primo incontro con la loro figlia! La felicità negli occhi dei genitori dice tutto dell’avventura meravigliosa che è l’adozione internazionale.
Intanto, prosegue il lavoro con i ragazzi preadolescenti del gruppo post adozione. In un nuovo incontro, hanno potuto parlare con la psicologa, aprirsi e iniziare a raccontarsi nelle loro difficoltà di fare amicizia, ma anche nelle loro speranze per il futuro. Iniziando così non solo a sentirsi parte del gruppo, ma a viverlo con interesse.
Con gli adolescenti è stata fatta anche un’uscita in barca nell’ambito del progetto Moby Dick. Ma è in programma ancora un’ultima uscita serale, prossimamente, per salutarsi prima delle vacanze.

Sede Barletta

Tante buone notizie hanno riempito intensamente i giorni dell’ultima settimana: una coppia di genitori è ripartita per il secondo viaggio in Romania, dove il loro figlio attende, gioioso e trepidante, il loro arrivo.
Un’altra coppia, ormai abbinata da un anno, finalmente partirà, il 24 luglio, alla volta della Russia per conoscere il loro bambino di 8 anni. Gioia e ansia si mescolano nell’attesa, sperando che non succeda come un anno fa quando, pochi giorni prima di partire, la pandemia costrinse a rimandare tutto.
Ma c’è anche un’altra coppia pronta a partire per la Russa verso fine agosto. Per loro sarà la seconda adozione e, nel telefonare ai genitori per comunicare la notizia, il primo figlio ha voluto ringraziare anche lui e dire che non vede l’ora di avere in casa una sorellina.
Per due coppie che si preparano a partire, altre rimangono in attesa, con rinnovate speranze che finalmente anche loro possano volare in Brasile, per conoscere la divisione di fratria a loro abbinata.