L’abbandono finisce in estate: le nuove vie dell’adozione internazionale

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Cosa c’è di meglio di una vacanza per iniziare a costruire un futuro di amore per un bambino abbandonato? Amici dei Bambini, in collaborazione con la Commissione per le Adozioni Internazionali e l’Istituto Colombiano de Bienestar Familiar, l’autorità centrale colombiana in materia di adozioni, realizzerà il programma di vacanze pre-adottive nel mese di agosto 2014. “Vacaciones en el extranjero”, questo il nome dell’iniziativa, prevede delle vere e proprie vacanze di circa 3 settimane, che i bambini dichiarati adottabili, molti dei quali “cresciuti” in istituto, potranno trascorrere in Italia presso una coppia già in possesso di idoneità per l’adozione.

Dopo il successo del primo incontro informativo, un secondo appuntamento per le famiglie interessate è previsto per martedì 1° aprile alle ore 14.30, con le sedi regionali di Ai.Bi. collegate in videoconferenza con la sede centrale di Mezzano. All’incontro potranno partecipare tutte le coppie interessate a prendere parte al programma e dotate dei requisiti di idoneità, comprese quelle già in attesa di adozione in Paesi diversi dalla Colombia: a esse si richiede solo di comunicare preventivamente la presenza ai referenti della sede Ai.Bi più vicina a casa propria.

Le vacanze pre-adottive riguarderanno bambini adottabili di età superiore ai 10 anni, di età inferiore ai 10 anni ma con particolari bisogni e condizioni psicofisiche o fratrie in cui almeno uno dei bambini sia maggiore di 10 anni. La particolare attenzione per i minori più grandi è dovuta al fatto che questi sempre più spesso non riescono a trovare famiglie disposte ad accoglierli. “La possibilità di conoscersi prima di dire un sì definitivo all’iter adottivo – spiega Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – tranquillizzerebbe molte coppie che, non avendo un figlio, non sanno che cosa significhi, hanno paura a pensarsi, di punto in bianco, genitori di un bambino già grande. E anche il minore si confronta, per la prima volta, con una nuova cultura, un’altra lingua, altre abitudini e con il sentirsi figlio”.

Al termine della “vacanza”, le famiglie possono manifestare la volontà di proseguire con l’adozione. Nel caso in cui invece non vogliano accogliere definitivamente il bambino come figlio, la famiglia ospitante resterà comunque un referente amicale e affettivo, “a distanza”, per il minore, impegnandosi a mantenere i contatti con lui, informandosi sulla sua vita e sui suoi sviluppi.

Il programma di vacanze pre-adottive prevede che le famiglie accoglienti siano accompagnate dagli psicologi di Ai.Bi. con incontri e colloqui formativi, per affrontare la gestione della relazione e dell’affettività, le aspettative e le motivazioni all’accoglienza, le regole e il gioco. Anche i bambini ospitati vengono preparati alle 3 settimane di vacanza nel nostro Paese, direttamente dall’Icbf, che fornisce loro anche un corso base di lingua italiana. Uno psicologo o un operatore sociale dell’Icbf accompagnerà i minori durante il loro soggiorno all’estero.

Un periodo di affiancamento tra la coppia e il minore, soprattutto se grandicello, è già previsto quando si fa un’adozione nazionale. “Si tratta di trasportare lo stesso sistema anche nell’adozione internazionale” spiega ancora Griffini. In ogni caso, il viaggio-vacanza non sostituisce il periodo pre-adottivo di permanenza della coppia nel Paese di origine del bambino, che avviene successivamente, quando l’iter adottivo è effettivamente partito.

 

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