“L’adozione è un progetto di amore che si trasforma in un Piano di Salvezza”

Nel mese di settembre si rinnova la preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie, una proposta delle famiglie della comunità La Pietra Scartata che per tale iniziativa si ritrovano il primo sabato di ogni mese coinvolgendo le proprie parrocchie, i gruppi e le comunità locali. Commento e preghiere sono a cura di Lucia e Luigi D’Antonio (Comunità Regione Campania).

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14,25-33)
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Commento

Gesù, nel momento del Suo massimo consenso si esprime con un linguaggio apparentemente duro. In realtà Egli non intende sconfessare le “ordinarie” relazioni famigliari, ma ci propone un “modello” di riferimento che non consente un approccio morbido, indeciso o addirittura equivoco. Occorre delineare con nettezza il nostro agire, le nostre convinzioni, la nostra fede. Il suo Progetto di Salvezza include l’apertura all’altro, chiede di farsi prossimi, di uscire e non rimanere nel tiepido tepore del contesto domiciliare. Ma chi è il prossimo per una famiglia che si propone all’accoglienza di un altro completamente estraneo al suo patrimonio genetico? Egli sollecita la nostra convinta adesione al Progetto di salvezza che si concretizza con il nostro farsi strumento del Suo Piano. Ma attenzione! C’è un appello forte di Gesù al discepolato: l’accoglienza in sé non dà frutto se non esercitata nel Suo nome. Solo così si struttura di senso compiuto il progetto di Accoglienza. Ma, il monito che si rileva dal discorso di Gesù è nel non considerare l’accoglienza come espressione di una estemporanea spinta sentimentale, ovvero sollecitata da uno spirito di solidarietà, da una volontà di equità sociale ecc.. L’adozione e l’affido sono invece una scelta radicale: esprimono l’adesione convinta ad un progetto di vita, un progetto di Amore che si trasforma in un Piano di Salvezza. Una Salvezza che non riguarda solo l’accolto, ma anche e specialmente l’accogliente. L’esperienza delle famiglie accoglienti, pur nella oggettiva constatazione di un necessario e, talora gravoso, impegno che transita per la croce della quotidianità, ci restituisce la consapevolezza che senza alcun dubbio l’accoglienza familiare si costituisce come un luogo fecondo che rende possibile e preziosa una vera e propria “officina dei miracoli”.

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Santissima

Ti preghiamo, Padre, affinché ogni coppia riconosca la Tua chiamata ed abbia la consapevolezza di farsi strumento del Tuo piano con l’accoglienza di un bambino abbandonato.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

Ti preghiamo, Padre, di sostenere tutti gli operatori del mondo dell’accoglienza affinché abbiano la coscienza di svolgere un ruolo importante nel consentire ai bambini abbandonati una favorevole opportunità per sentirsi figli.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Ti preghiamo, Padre, per i minori, già inseriti in un nuovo contesto famigliare, che ancora non hanno superato le sofferenze del male dell’abbandono subito.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

Ti preghiamo, Padre, di sostenere il dramma vissuto dalle donne e dagli uomini che per qualsiasi ragione hanno dovuto o voluto abbandonare i figli generati.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel Tempio

Ti preghiamo, Padre, perché apri il cuore delle famiglie all’affido famigliare ed affinché la società percepisca la funzione insostituibile di tale istituto volto a favorire, nella permanenza temporanea in un nuovo contesto di bambini disagiati, un positiva forma di accoglienza.