Lascito solidale, un’opportunità sempre più diffusa. Ma per molti ancora sconosciuta

testamentoTestamento: vade retro! A meno che l’eredità non vada in beneficenza. È questo il pensiero dominante tra gli italiani, sempre meno propensi a mettere nero su bianco le proprie volontà, ma anche sempre più generosi verso il sociale. Lo rivela una recente indagine condotta nell’ambito della campagna Testamento Solidale.

I dati emersi descrivono efficacemente la bassa propensione al testamento del popolo italiano. A non aver mai preso in considerazione l’idea di definire per iscritto a chi lasciare il proprio patrimonio sono ben 8 italiani su 10. Di questi, 6 non hanno neppure intenzione di farlo in futuro. Solo l’8% del campione intervistato ha fatto testamento e un altro 5% è intenzionato a farlo, mentre il 6% ci ha solo pensato, ma non ha ancora messo nulla nero su bianco. Alla base di questa freddezza non c’è solo l’ansia della morte, ma anche il timore che, dichiarando le proprie intenzioni, si finisca per generare reazioni negative tra i parenti, o addirittura liti e trame oscure.

Numeri che si allontanano molto da quelli rilevati nel mondo anglosassone. Negli Stati Uniti la percentuale dei cittadini favorevoli al testamento sale al 50%, mentre in Inghilterra arriva all’80%.

Di contro, in Italia cresce il numero di coloro che lasciano al sociale parte del proprio patrimonio, soprattutto negli ultimi 10 anni. Dal 2004 a oggi, questa propensione ha visto un aumento del 10% secondo 8 notai su 10 tra quelli intervistati, ma alcuni hanno riscontrato incrementi ancora maggiori. A donare sono soprattutto le donne: il 63% dei lasciti solidale è “rosa”.

Per quanto riguarda le cifre, circa la metà delle donazioni non supera i 20mila euro. Un lascito su 4 è invece compreso tra i 20 e i 50mila euro, mentre il 18,1% va dai 50 ai 100mila euro. Ma non mancano anche donazioni di importo superiore a quest’ultima cifra (l’8,5%).

La scelta di sottoscrivere un testamento solidale è legata in genere a vicende personali o a problemi sociali di cui si è avuta diretta esperienza nel corso della vita. Il 20% dei donatori sceglie infatti di lasciare i propri beni a un’associazione a cui è legato personalmente.

Per molti, però, il testamento solidale è ancora una possibilità sconosciuta. Il 45% degli intervistati dichiara infatti di non aver mai sentito parlare di questa forma di lascito. Tanti sono anche coloro che non hanno ancora le idee chiare: affermano di non avere informazioni complete e precise, di pensare che si tratti di un gesto riservato solo ai benestanti, o di ignorare che oggetto del lascito possa essere anche una piccola somma di denaro o un oggetto personale. In molti casi, inoltre, non si sa a chi rivolgersi o si teme che la richiesta di informazioni possa costituire già un impegno irrevocabile.

 

Fonte: Il Notaio Risponde