Lecce. Adozione internazionale. “Accoglienza e amore: ecco di cosa hanno bisogno i bambini abbandonati, qualsiasi età abbiano” 

La gioia più grande è quando ci dicono mamma, papà voi siete tutto per noi e questo ci appaga di ogni cosa”. Intervista a Cristina e Fernando Carallo, coordinatori Punto Ai.Bi. di Lecce.

Che cosa vuol dire famiglia?

Famiglia vuol dire accogliere, vuol dire sostenere, condividere, difendere i nostri figli. Sia che siano nati dal nostro grembo, sia che siano rinati figli nel nostro cuore. Anzi, soprattutto. Perché i bambini abbandonati non hanno mai sperimentato cosa significhi l’amore. Perché un istituto non è una famiglia e nulla potrà mai sopperire all’abbraccio e alle carezze di una mamma e di un papà.

La pensano così Cristina Melissano e Fernando Carallo, famiglia di Lecce che ha adottato grazie ad Ai.Bi. due meravigliosi bambini bulgari di 10 e 13 anni, oggi quasi ventenni e che già da tempo si fanno testimoni della bellezza dell’adozione internazionale.

Il 14 febbraio, giornata dedicata all’amore appunto, sono stati ospiti della trasmissione “In Famiglia”,  in onda sulla TV regionale, Tele Rama.

Accoglienza e amore.

Sono queste le parole che hanno accompagnato come un fil rouge l’intervista della famiglia Carallo durante la trasmissione.

Quattro sono le emergenze importanti nel mondo – sottolinea Cristina Melissano – fame, malattia, guerra e abbandono. Delle prime tre si può morire è evidente. Con l’abbandono non si vede ma si muore dentro. Noi dobbiamo sopperire a tutto questo. Perché come dico sempre ai miei figli, voi non siete nati dal mio grembo, ma siete nati dal mio cuore. Il grembo può abortire ma il cuore no. Una volta che vi si entra dentro lì si rimane – continua – Il primo problema è saper accogliere, saper amare. Accogliendo con amore possiamo costruire un mondo migliore”.

Tra gli argomenti trattati durante l’intervista anche l’importanza della scuola e della preparazione degli insegnanti ad accogliere i bambini giunti da contesti differenti. Minori che sono “trapiantati” in un nuovo Paese, con una nuova lingua e differenti tradizioni e proprio come una pianta, per poter far aderire le proprie radici, “devono essere curati, sostenuti ed amati” spiegano i coniugi Carallo.

Il video dell’intervista

E quando viene chiesto loro com’è stata l’esperienza dell’adozione, la loro risposta è decisa ed unanime: molto positiva!

I miei figli hanno sempre voluto una famiglia. Noi ci siamo dedicati a loro in pieno e loro si sono sempre sentiti amati – commenta Fernando Carallo, bisogna ricordare che – “sono loro ad avere bisogno di una famiglia –  gli fa eco la moglie – dobbiamo accoglierli senza sogni, senza pregiudizi, capire la realtà per poterla dare ai nostri figli. Un ragazzo di 13 anni ha già un suo vissuto. Siamo noi che dobbiamo immergerci in cosa sono loro, come la mamma accoglie in grembo un figlio. Le difficoltà ci sono, ma come ci sono anche con i figli naturali… La gioia più grande è quando ci dicono mamma, papà voi  siete tutto per noi e questo ci appaga di ogni cosa”.

Due forze della natura i coniugi Carallo.

Sono loro le figure di riferimento del Punto Famiglia Ai.Bi. di Lecce, sportello informativo, completamente gratuito, dedicato alle famiglie salentine che vogliano avvicinarsi al mondo dell’azione, contattabile alla mail carallo.family@libero.it.

Sono referenti per il Gruppo Famiglie del Salento,  gruppo di ascolto che si riunisce ogni prima domenica del mese nella parrocchia di San Giovanni Battista, seguito dal padre spirituale don Gerardo Ippolito. Un percorso spirituale dell’Associazione La Pietra Scartata che riunisce tutti i genitori adottivi, che condividono i valori cristiani, al quale si può aderire liberamente e nel quale ci si  confronta su problemi e difficoltà che l’adozione comporta.

Proprio nella giornata di domenica 7 marzo, si è svolto il primo incontro in presenza del GFL  Barletta, dopo circa un anno di stop, a causa della pandemia. Incontro celebrato con un video collegamento con il gruppo Famiglie del Salento.

Ma non basta perché i coniugi Carallo sono anche membri del forum delle famiglie e promotori di incontri dedicati all’accoglienza.