Legalizzare la cocaina? De Palo (Forum Famiglie) a Saviano: “Ti rendi conto di quello che dici? Stai perdendo la speranza”

Griffini (Ai.Bi.): “Chieda ai bambini abbandonati e ai nostri volontari se la vita fa così schifo da rendere necessaria la droga”

Secondo lo scrittore Roberto Saviano, noto per il romanzo di successo “Gomorra”, “la cocaina andrebbe legalizzata, solo così si bloccherebbero i pozzi di petrolio delle organizzazioni criminali”. Saviano lo ha detto a Venezia, dove era presente per la 76esima Mostra del Cinema. “Perché la cocaina regna? – ha detto ancora lo scrittore napoletano – Perché la vita è una merda”. Una proposta, la sua, e parole che hanno, come prevedibile, fatto discutere.

Tra quelli che hanno voluto replicare a queste esternazioni anche il presidente del Forum delle Associazioni Famigliari, Gigi De Palo, che ha definito Saviano un “cattivo maestro”. “Non è che per vendere un libro o un film – ha scritto De Palo sui propri profili social – si possono dire queste stupidaggini. Ma allora è vero che la legalizzazione delle droghe leggere è il primo passo per legalizzare altro”.

“La legalità – ha proseguito De Palo – è importante, ma non si può ‘combattere’ il narcotraffico sulla pelle delle persone. Legalizzare la cocaina equivarrebbe a comunicare ai nostri figli che la droga non fa male. E invece fa (tutta) male! Stiamo trasformando la pigrizia e l’incapacità di trovare soluzioni politiche in compromessi dal breve respiro e dai danni futuri incalcolabili”.

“Saviano ti rendi conto di quello che dici? – ha continuato nel suo attacco il presidente del Forum delle famiglie – Guarda il gioco di azzardo. La gente scommetteva? Invece di lottare seriamente contro il fenomeno, abbiamo legalizzato le scommesse (condonando le tasse alle multinazionali del gioco) distruggendo intere famiglie che si indebitano con un ‘gioco’ approvato da uno Stato biscazziere. La vita non è tutta una merda. A forza di parlare di droga, camorra, omicidi, narcotraffico stai perdendo la speranza”.

“A Saviano – ha fatto eco il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffinibisognerebbe far conoscere qualcuno dei tanti bambini che, nel mondo, non si arrendono alla disperazione della più violenta tra le ingiustizie, quella dell’abbandono. Sono giovani vite che lottano, che sperano di tornare un giorno a essere ‘figli’. E, con loro, lottano tanti educatori, volontari, operatori. Anche i nostri. Vada a chiederlo a loro, Saviano, se la vita fa davvero così schifo da rendere necessaria l’autodistruzione per mezzo della droga”.