Legge di Bilancio: nuovi aiuti alle famiglie e stretta sul reddito di cittadinanza. Tutti i nodi da sciogliere

Il Consiglio dei Ministri è chiamato a decidere le principali misure che entreranno nella prossima Legge di Bilancio. 21 miliardi destinati al contrasto del caro-energia. Verso la conferma di alcuni aiuti alle famiglie, di una revisione dell’RDC e di una soluzione “ponte” per le pensioni

Sarà una giornata lunga quella del Governo, che si appresta a compiere un passo decisivo in vista della prossima Legge di Bilancio da approvare definitivamente entro fine anno per evitare l’esercizio provvisorio. La “lunghezza” è data dalla complessità delle discussioni ma anche dall’orario in sé, visto che la convocazione del Consiglio dei Ministri è prevista per le 20.30. Prima, però, ci sarà almeno una riunione tecnica per sciogliere alcuni dei nodi che starebbero preoccupando la maggioranza.
Il fatto è che il totale della manovra dovrebbe arrivare a 32 miliardi, ma 21, in deficit, saranno destinati agli aiuti contro il caro – energia. Dunque, al momento, non ci sarebbero le coperture per tutte le misure che in maniera più o meno ufficiale sono state annunciate nelle scorse settimane.

Cosa dovrebbe essere confermato nella Legge di Bilancio

Partiamo da ciò su cui il Governo sembra intenzionato a non retrocedere. Secondo la maggior parte degli organi di stampa, verrà replicato il taglio del cuneo fiscale del 2% già introdotto dal Governo Draghi per i redditi al di sotto dei 35mila euro. La volontà di Giorgia Meloni sarebbe quello di incrementarlo per i redditi più bassi fino a 20mila euro: l’obiettivo finale è un taglio fino a 5 punti percentuali, ma sicuramente non arriverà tutto subito. Più plausibile un incremento del taglio al 3% per le fasce di reddito più basse, ma questo punto è tra quelli ancora “in bilico”.
Incertezza anche sull’annunciata rottamazione delle cartelle esattoriali, che potrebbe fermarsi a quelle fino a 1000 euro e non coinvolgere quelle di importi tra 1000 e 3000 euro.
Potrebbero rimanere anche alcune misure per le famiglie, cominciando da un possibile incremento dell’Assegno Unico e dei congedi parentali, mentre si discuterà sul taglio dell’Iva per i prodotti per l’infanzia, così come per pane e latte (difficile rimanga).

Legge di Bilancio: capitolo pensioni

Sicuramente non ci sarà una riforma del sistema delle pensioni: troppo poco il tempo a disposizione per discuterne, troppo delicato l’argomento e troppi anche i soldi che ci sono in ballo per il presente e, soprattutto, il futuro. L’obiettivo “minimo” del Governo (con la principale spinta della Lega, su questo punto) è impedire il ritorno della Legge Fornero, come avverrebbe automaticamente dal 2023 se nulla cambiasse. L’ipotesi più accreditata è una soluzione ponte per il prossimo anno con la cosiddetta “quota 103” (41 anni di contributi, ma con il limite dei 62 anni d’età).
Discorso analogo per la flat tax: impossibile impostare un discorso generale ora. Dunque, probabile via libera all’aumento della soglia al di sotto della quale viene applicata, portandola a 85 mila euro per lavoratori autonomi e partite Iva, ma niente flat tax incrementale per i dipendenti.

La possibile revisione del reddito di cittadinanza

Se queste sono le principali voci di spesa, sull’altro lato della bilancia ci sono le misure che dovrebbero servire a reperire maggiori risorse: sul tavolo le ipotesi di un aumento dell’imposizione fiscale per giochi e tabacchi, così come di una “green tax” sulle consegne. Ventilata anche l’ipotesi di un aumento delle sanzioni per violazioni del codice della strada, anche se la Lega su questo punto ha espresso tutta la sua contrarietà.
Fino a 2 miliardi potrebbero arrivare, invece, dalla revisione del Reddito di Cittadinanza: allo studio c’è l’ipotesi di ridurre gli importi, così come quella di sospenderlo per un certo periodo a chi è “occupabile”. Sicuramente saranno inaspriti i controlli per individuare i “furbetti.
Insomma, la partita è molto aperta e i prossimi giorni saranno decisivi per capire la strada che il Governo intenderà percorrere. Di sicuro c’è la consapevolezza del Presidente del Consiglio dei Ministri su come il nuovo esecutivo sia atteso al varco da questo primo banco di prova: “Siamo arrivati da 30 giorni e abbiamo poco più di un mese per approvare la manovra” – ripete Giorgia Meloni sottolineando le oggettive condizioni di difficoltà in cui la Legge di Bilancio deve essere pensata, discussa e firmata. Ma, proprio per questo, come riporta Open, afferma: “Non possiamo sbagliare. La nostra priorità è affrontare l’emergenza e dare all’Europa e ai mercati un segnale di stabilità e responsabilità”.