«Letta riporti a casa gli italiani bloccati in Congo»

congo_bambini200L’adozione internazionale rischia di diventare la cenerentola dell’agenda politica”. Un forte richiamo alle istituzioni è giunto da Amici dei Bambini, Enzo B. Onlus e I Cinque Pani, alcuni fra gli enti direttamente coinvolti nel caso delle 24 famiglie adottive italiane bloccate nella Repubblica Democratica del Congo. Nel corso della conferenza stampa congiunta tenutasi mercoledì 11 dicembre a Roma, le tre associazioni hanno invocato ancora una volta, a gran voce, l’intervento del Governo e delle Camere: “Chiediamo al Parlamento – ha detto Valentina Griffini, responsabile Africa e Asia di Ai.Bi. – che si dia seguito all’appello fatto dal Presidente della Repubblica Napolitano in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia, affinché si intervenga per riformare la legge sulle Adozioni internazionali e per rivedere l’organizzazione della Commissione per le Adozioni Internazionali, riallocandola in maniera più efficiente sotto la competenza del Ministero degli Affari Esteri”.

Proprio la CAI, attualmente priva di fondi e di una figura esecutiva di riferimento, rappresenta uno dei principali punti deboli del nostro sistema di adozioni internazionali. L’appello lanciato dalle tre organizzazioni è stato sostenuto da un ex presidente della Commissione, il senatore Carlo Giovanardi, che ha espresso la sua solidarietà alle famiglie e agli enti coinvolti nel caso Congo.

Una situazione, questa, che assume giorno per giorno connotati sempre più drammatici. L’emergenza ora non è più solo fisica, psicologica ed economica, ma anche sanitaria: una delle madri adottive bloccate nel paese africano avrebbe infatti contratto la malaria. Anche le altre sono però a rischio: è ormai scaduto infatti il periodo convenzionale di profilassi antimalarica.

La richiesta inviata al mondo politico italiano è dunque quella di persistere nelle trattative con le istituzioni congolesi, per cercare di riportare a casa le famiglie entro Natale. La speranza è che il premier Letta e il ministro degli esteri Bonino riescano finalmente a sbloccare la situazione. Intanto, la Reuters riporta che presto potrebbe esserci un intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale pure è stato chiamato in causa dalle coppie con una lettera in cui gli veniva chiesto di intercedere presso il collega congolese, Joseph Kabila Kabange, “il solo che possa autorizzare la Dgm a rilasciare i visti di uscita”.

Gli enti pertanto non mettono in discussione la legittimità delle autorità locali nell’effettuare controlli sui dossier relativi alle adozioni internazionali, ma il fatto che l’incertezza di questa situazione stia gravando su famiglie che legittimamente speravano di rientrare in Italia con i propri figli adottivi. “La situazione del Congo – si conclude l’appello di Ai.Bi. – è la prima crisi sull’adozione internazionale. Ma è solo la punta dell’iceberg. Purtroppo potrebbero seguire altri casi: facciamo in modo che i figli delle nostre coppie non vengano abbandonati una seconda volta”.