L’Ouverture del Presidente Mattarella.“Avanti con le riforme in un regime di trasparenza”. Parole d’ordine anche per l’adozione internazionale?

mattarellaI cittadini chiedono trasparenza e coerenza nelle decisioni” e ancora “Auspico che il percorso delle riforme si porti a compimento con l’obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia”.  Parola del XII Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che nel suo discorso di insediamento tenuto in Parlamento martedì 3 febbraio, ha focalizzato la sua attenzione su alcuni temi chiave.

“La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste nella sua applicazione, nel viverla giorno per giorno”, aggiungendo a questa riflessione un’appassionata difesa dei “tanti capitoli che la sostanziano – spesso non realizzati o realizzati solo in parte – che parlano di diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute, dei diritti dei disabili. Senza dimenticare il pieno sviluppo dei diritti civili, anche nella sfera personale e affettiva”.

Ma quello che maggiormente colpisce è, su tutti, il forte richiamo alla necessità di proseguire nel solco della trasparenza indicata come priorità della politica invitata ad assumere “il volto dei cittadini” e ad agire mettendosi dal loro punto di vista. Anche quello dei bambini? La speranza è che, anche loro, soprattutto i minori abbandonati provenienti da situazioni di fragilità, possano vedere rispettati finalmente in pieno i loro diritti.

Tra le riforme che il nostro Paese attende da tempo, infatti, c’è sicuramente quella relativa alle adozioni internazionali i cui punti chiave sono: il taglio dei costi e dei tempi, lo snellimento burocratico e soprattutto una maggiore trasparenza degli iter adottivi.

Una riforma, richiesta in prima linea da Ai.Bi., necessaria per andare incontro alle necessità delle famiglie sempre più scoraggiate da un sistema regolato da una legge ormai obsoleta e da istituzioni preposte alle adozioni internazionali, la cui gestione appare ben lontana da una corretta applicazione delle regole e delle leggi.

Un settore, quello delle Adozioni internazionali, cheha bisogno di un vero Garante capace di ristabilire la legalità, la trasparenza e la correttezza: principi ultimamente passati in un imbarazzante “secondo piano” ai danni dei minori abbandonati. Non a caso soprattutto in tutto il 2014 sono state numerose le interpellanze di parlamentari di varia appartenenza politica (attraversando in modo trasversale i partiti sia della maggioranza che dell’opposizione) con cui è stata chiesta a gran voce di fare chiarezza sul modus operandi di una Commissione adozioni Internazionali (CAI) praticamente inesistente ( una solo riunione in un anno ), le  cui  decisioni sono prese pertanto da una sola persona che riveste il doppio ruolo di vicepresidente e presidente.

E’ qui che Amici dei Bambini confida nel nuovo Presidente della Repubblica affinché nel suo ruolo di arbitro imparziale dia anchea quella parte del Paese, rappresentata dalle famiglie accoglienti, quello che lui stesso ha definito “un orizzonte di speranza che non deve essere un orizzonte astratto”

“Auspico – ha sottolineato Mattarella – che il percorso delle riforme si porti a compimento con l’obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia”.

Un riferimento preciso, Mattarella l’ha fatto ai bambini invocandoli come simbolo di purezza e genuinità. “Mi auguro – ha detto Mattarella – che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani: il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi, i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti”.

“Ci sono milioni di individui e famiglie – ha concluso – in fuga dalle proprie case che cercano salvezza e futuro proprio nell’Europa del diritto e della democrazia. E’ questa un’emergenza umanitaria, grave e dolorosa, che deve vedere l’Unione Europea più attenta, impegnata e solidale. L’Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari livelli, per l’impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico esodo”.