Ma i bambini orfani sopravvissuti al naufragio di Lampedusa sono adottabili?

Buongiorno,

nonostante le immagini disponibili su internet, si fa fatica a immaginare tante bare tutte insieme. Ma al di là del dolore per questa tragedia immensa, vorrei chiedere solo una cosa. Ho letto sul sito il vostro progetto “Bambini in alto mare”: ma non si può adottare un bimbo che magari purtroppo nella disgraziata traversata ha perso entrambi i genitori? Io mi chiamo Simone, sono sposato da qualche anno e con mia moglie non abbiamo figli. Saremmo disponibili fin da subito ad accogliere nella nostra famiglia un piccolo orfano.

 

IRENEBERTUZZIGentile Simone,

la ringrazio per la sua disponibilità e per la sua richiesta. Ci offre così l’occasione di chiarire alcuni aspetti essenziali di “Bambini in alto mare” , il piano di intervento attivato da Ai.Bi., per rispondere al dramma dei profughi, in particolare bambini e mamme sole.

Innanzitutto invito anche Lei a compilare il formulario che trova sul nostro sito. Perché i nostri operatori stanno raccogliendo giornalmente le varie disponibilità.  Che poi vengono censite e i singoli candidati contattati telefonicamente.

Ma vengo alla sua domanda: i bimbi sopravvissuti rimasti orfani sono adottabili?  Mi preme sottolineare che la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati sopravvissuti ai naufragi hanno tra gli 11 e i 17 anni. Ci sono tuttavia bimbi piccoli, anzi piccolissimi. Il primo intervento da fare è accoglierli possibilmente in famiglie, preparate ad accogliere i bambini temporaneamente ma nient’altro. L’azione di Ai.Bi. e di tutte le famiglie che vorranno unirsi a noi è finalizzata a dare una risposta alle necessità dei bambini e delle mamme sole. Il che vuol dire essere disposti ad accoglierli con la consapevolezza di dover individuare per loro un percorso specifico, studiato, con la collaborazione degli operatori di AiBi, sulla base delle differenti relazioni familiari esistenti o da recuperare.

Cerchiamo famiglie che accettino di donare amore e basta, sapendo che potrebbe anche accadere che quei bambini vengano poi adottati da altri oppure avviati verso un percorso di inserimento sociale o persino rimpatriati, qualora se ne verificassero le condizioni. Per questo ci rivolgiamo a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ma in particolare alle famiglie che hanno già un’esperienza di accoglienza, sia essa adozione o affido. E’ necessario offrire qualche garanzia in più a questi bambini al di là della generosità e solidarietà, così come richiesto dalle autorità preposte.

Quanto all’ipotesi di un percorso adottivo per i bimbi orfani, sarà tutt’altro che immediato. Perché prima di aprire qualsiasi procedura, occorrerà dare loro un’identità. Poi verificare l’eventuale disponibilità di familiari a farsene carico. Quando e se tutti i tentativi di mantenere il legame familiare dei minori saranno stati attivati senza successo, solo allora i minori potranno essere inseriti nell’elenco dei bambini e adolescenti adottabili.

La ringraziamo nuovamente per la sua disponibilità e la invitiamo a sensibilizzare i suoi amici e conoscenti in merito alle diverse iniziative previste dal progetto “Bambini in alto mare”.

Irene Bertuzzi

Area adozioni internazionali di Ai.Bi.