Emergenza accoglienza. Ma l’Italia è pronta ad accogliere 700mila profughi dall’Ucraina?

L’esodo degli sfollati dall’Ucraina prosegue e si intensifica sempre di più. In Italia ne sono attesi circa 700 mila: mai come ora l’accoglienza sarà una sfida epocale. Accordi diretti fra Protezione Civile e enti del Terzo Settore

Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia dell’ONU per le migrazioni, i profughi che hanno già lasciato l’Ucraina negli ultimi 20 giorni sono 3 milioni. Si tratta di qualcosa come 150mila persone al giorno; 104 al minuto. 2 persone al secondo! Di queste, l’Italia si aspetta di riceverne 700 mila, tenendo anche conto del fatto che il nostro Paese sia quello con la comunità di ucraini più numerosa d’Europa.

La sfida epocale dell’accoglienza dei profughi ucraini

Si tratta di una sfida di accoglienza epocale, per la quale è già stato previsto uno stanziamento di 181 milioni di euro fino al 2024 per ampliare i posti nei centri di accoglienza.
Il decreto atteso in settimana permetterà ai profughi non solo un regolare soggiorno in Italia, ma anche la possibilità di lavorare, di mandare i bambini e i ragazzi a scuola, di accedere ai servizi sanitari e di ricongiungersi ai familiari.
La macchina dell’Accoglienza vede la Protezione Civile in prima fila, ma passerà attraverso le regioni e i comuni, trovando nella rete delle Associazioni e nel Terzo Settore una sponda imprescindibile.
Tra i primi interventi, sono stati attivati 5 mila posti in più nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) e 3 mila nei Sistemi di Accoglienza e Integrazione (SAI). Qui, come in altri punti individuati dai Comuni, i profughi possono essere accolti immediatamente, anche senza aver chiesto la protezione internazionale.
Ma la prima accoglienza che tanti profughi hanno trovato è stata quella dei parenti che già lavoravano in Italia, molto spesso aiutati dalle famiglie presso cui prestano servizio. Tantissime sono anche le persone che hanno già mostrato disponibilità ad accogliere i profughi in immobili propri.

Sanità, scuola e minori i fronti caldi dell’accoglienza dei profughi ucraini

Altro capitolo importante riguarda l’aspetto sanitario, perché il Covid certo non è passato e tutti i profughi in arrivo dall’Ucraina, per questo, verranno vaccinati entro 48 ore dal loro ingresso in Italia.
Anche la scuola è uno dei fronti “caldi” coinvolti da subito, con un milione di euro di fondi messi a disposizione dal Ministero per l’accoglienza e l’integrazione dei nuovi studenti.
Un capitolo a parte meritano, infine, i minori, per i quali è stato istituito un tavolo apposito presieduto dalla Ministra della Famiglia Bonetti che mira soprattutto a coordinare l’intervento di istituzioni e organizzazioni già attive nel settore. Tutti i minori che entrano nel territorio italiano, infatti, devono essere individuati e segnalati, così da evitare possibili abusi e sfruttamenti.
Sull’importanza del coinvolgimento del Terzo Settore è stato molto chiaro il capo della Protezione Civile Curcio durante una sua intervista ad Avvenire: “Vogliamo stipulare accordi nazionali diretti con le cosiddette ‘associazioni di secondo livello’, che hanno una presenza capillare sul territorio e che coinvolgono in modo efficace le famiglie. Questa è una sfida umanitaria che per numeri e complessità vinceremo se tutto il Paese si sentirà coinvolto e camminerà unito”