Montecatini. Maestri Sarah premiata per la sua battaglia per l’adozione internazionale Bielorussia.

Un riconoscimento per i suoi successi da attrice, ma anche – e soprattutto – per la delicatezza e la vivida forza con cui ha saputo raccontare e documentare la storia di quei bambini di Chernobyl che, a seguito della catastrofe nucleare avvenuta nel 1986 all’interno della centrale situata nella nota localita, oggi in Ucraina, sono stati accolti alla meglio nel più grande orfanotrofio della Bielorussia. Per essere poi, almeno in un certo numero, adottati per brevi periodi da famiglie italiane attraverso progetti di accoglienza. Oltre 700mila, è quanto emerge dal racconto della neo-regista, secondo la quale, tuttavia, “la presenza annuale di questi bambini nelle famiglie del nostro Paese è andata diminuendo, mentre moltissimi di loro hanno ancora bisogno di affetto, di una casa“. E peraltro “quasi tutti parlano italiano”.

Come lei stessa ha ammesso, la pellicola vuole essere una sorta di rivisitazione poetica della fiaba di Pinocchio, anche se in questo caso ad aspettare di poter diventare ‘un bambino vero’ ci sono minori che a seguito dell’esplosione nucleare hanno perso i propri genitori e, nonostante il tempo trascorso, sono ancora in attesa dell’affetto e del calore di una famiglia. Un corto che punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, come ha spiegato Maestri, perchè “è straziante dover dire a una bambina di aspettare; intanto l’infanzia non ha potuto viverla come lei ed io avremmo voluto“.

A questo link la notizia integrale, pubblicata sul portale web della Città Metropolitana di Firenze.