“Mai dire ‘oramai’ di fronte ad un bambino abbandonato”

Si rinnova anche in questo mese di settembre la consolidata tradizione secondo cui le famiglie adottive e affidatarie della comunità La Pietra Scartata si ritrovano il primo sabato di ogni mese a recitare insieme il Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo. Per il mese di settembre, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo secondo Matteo (Mt 16,21-27) sono a cura dei coniugi Maria ed Enrico Gallozzi (Comunità Regione Campania)

Commento e preghiere a cura di Maria ed Enrico Gallozzi (Comunità Regione Campania)

dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16,21-27)

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

COMMENTO

In questo brano del Vangelo di Matteo, Gesù fa il primo annuncio della Sua Morte e della Sua Resurrezione. Per la prima volta, infatti, parla della Croce e delle sofferenze che dovrà patire.

Tutto ciò è scandalo per tutti – soprattutto per Pietro – che aspettavano un Salvatore che avrebbe sconfitto il nemico con spade e bastoni. Gesù, invece, nella sua umile obbedienza al Disegno di Suo Padre, percorrerà la via dell’amore che si fa servizio fino al dono della sua stessa vita perché con le Sue ferite guarirà le nostre.

Nella Sua Croce quindi c’è la morte come principio della vita. L’ultima parola dell’esistenza non è più “morte” ma “Resurrezione”.

Così è anche per i bambini abbandonati, dimenticati: quando sembra che per loro tutto è finito, che non c’è più speranza, non c’è più futuro … . Non c’è più niente ecco che Dio chiama delle coppie a prendersi cura di loro, ad accoglierli come figli. Ecco quindi che “abbandono” non è l’ultima parola per quelle piccole vite, ma la penultima perché l’ultima è “accoglienza”! Perché è grazie all’accoglienza che questi bambini “risorgono” dall’abbandono per rinascere a nuova vita.

A tutti coloro che ci dicono:  ma chi te lo ha fatto fare? Non stavi meglio prima? dovremmo rispondere come Gesù ha risposto a Pietro “tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini”.

Purtroppo, però, spesso anche noi, come Pietro, pensiamo secondo gli uomini e ci chiediamo perché Dio permette tanta sofferenza, tanto dolore soprattutto nei bambini che non hanno nessuna colpa. Dovremmo invece pensare secondo Dio e credere fermamente che da quel dolore, da quella infinita sofferenza ci sarà la rinascita per loro e per coloro che li accoglieranno come figli.

Infine Gesù ci dice “chi perderà la propria vita per causa mia la salverà”. Quale modo migliore quindi di “perdere” la propria vita, i propri spazi, il proprio tempo per accogliere come figlio un bambino abbandonato nel cui volto è impresso il Volto di Cristo Crocifisso?

Sempre nel Vangelo di Matteo Gesù ci dice “riceverete il centuplo quaggiù”.

E cos’è il centuplo se non un sorriso, un abbraccio, un bacio, un ‘mamma, papà vi voglio bene!’ da parte di quel figlio accolto come un dono?

PREGHIAMO

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine.

Preghiamo per tutti i bambini e i ragazzi abbandonati affinché il Signore dia loro la forza per non perdere mai la speranza di incontrare un giorno qualcuno che sappia accoglierli come figli.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.

Preghiamo per tutti coloro che hanno accolto un minore e che stanno vivendo delle difficoltà. Il Signore dia loro la forza di andare avanti e di non cedere allo sconforto.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.

Preghiamo affinché per ogni bambino solo al mondo ci una coppia disposta a dire sì all’invito di Dio a prendersi cura di quel bambino.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe.

Preghiamo affinché i Vescovi  e i Sacerdoti sappiano sempre diffondere tra i fedeli sentimenti di accoglienza.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù nel Tempio.

Preghiamo per tutti coloro che si adoperano nel mondo per l’infanzia abbandonata, affinché, nonostante le difficoltà che incontrano ogni giorno per compiere la loro missione, non perdano mai la fiducia.