Mandare il figlio a scuola oppure no? La domanda che oggi ogni genitore si pone

Ai tempi della “seconda ondata” del Coronavirus sulla responsabilità delle scuole non c’è un parere unanime. E tutto ricadrà sulle famiglie…

Nel mondo della scuola, ai tempi dellaseconda ondata” del Coronavirus, ogni giorno si susseguono le notizie di classi o, addirittura, interi istituti in quarantena. Di fronte all’indecisione del Governo e delle regioni (il ministro degli Affari regionali, Boccia, ha ipotizzato che la scelta se chiudere o meno sarà delegata interamente ai governatori), i pareri degli esperti non aiutano. Anche in questo caso, infatti, non sembra esserci una voce unanime all’interno della comunità medico-scientifica sulla responsabilità delle scuole nella diffusione del contagio. Secondo un’analisi recentemente pubblicata dall’autorevole rivista Nature, contenente una sintesi su tutto quanto è stato fino a ora pubblicato sull’argomento, non parrebbe esserci una correlazione di tipo causa-effetto tra le aperture e l’incremento dei positivi.

Tuttavia, secondo un’altra autevole pubblicazione scientifica, Lancet, che aggrega i dati di 13 Paesi, le chiusure delle scuole sono elencate tra le misure più efficaci per dimezzare, in soltanto quattro settimane, l’indice di riproduzione del virus. Gli autori, tuttavia, precisano che nelle valutazioni non sono state considerate le misure precauzionali (mascherine, distanziamento, riduzione delle lezioni in frequenza) che le scuole hanno già preso per limitare i contagi. Dunque dove si posiziona la verità?

Scuola e seconda ondata di Coronavirus: quei preoccupanti dati ISS

Secondo il direttore dell’ATS Milano, Walter Bergamaschi, i numeri del contagio nelle scuole sarebbero addirittura “esplosivi”. Scrive Francho Bechis, direttore de Il Tempo, che secondo dati dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità, osservando le fasce d’età dei nuovi contagi nel periodo 25 agosto – 25 ottobre 2020, “raggruppando le prime due, quella fra zero e nove anni e quella fra 10 e 19 anni abbiamo in sostanza tutta la popolazione in età scolastica. Ed è proprio in questa fascia che sono esplosi i contagi in questi ultimi due mesi. La crescita nella popolazione scolastica è stata nel periodo del 496,99%, più quattro volte superiore alla media generale dei contagi in tutte le fasce di età”.

Di fronte a questi rimpalli e a questa sostanziale incertezza, il rischio è che, come avvenuto lo scorso anno, la responsabilità sia scaricata interamente sui soliti noti: le famiglie. A ormai nove mesi dall’inizio della pandemia, questo appare francamente inaccettabile.