Mantovano “La patologia e il blocco di più due anni della CAI sembrano quasi cercati: che facciamo stiamo sereni?”

mantovanoDopo il clamore della discussione al Senato sul ddl Cirinnà che ha caratterizzato gli scorsi mesi, i lavori della Camera procedono invece nel silenzio generale (soprattutto mediatico) nonostante siano stati presentati numerosi emendamenti di merito al testo, legati a differenti profili del ddl.  La consegna, come sostiene l’ex viceministro degli Interni Alfredo Mantovano, oggi giudice della Corte d’Appello di Roma, in un articolo pubblicato dal periodico Tempi, sembra quella di ignorare il dibattito in corso nella commissione Giustizia di Montecitorio finalizzata all’approvazione rapida e indolore, senza modifiche.

Un “esecutivo” dunque che sembra lavorare in sordina o non bene. Soprattutto se si considerano le adozioni internazionali.

Qui la patologia e il blocco sembrano quasi cercati – scrive Mantovano -. Da quasi 3 anni la commissione Adozioni internazionali è ferma. Le oltre 60 associazioni che si occupano di facilitare l’iter delle pratiche relative non hanno interlocutori: e non cessano di denunciarlo. Eppure finché ha funzionato, la Cai, che ha ruolo di impulso e coordinamento ed è incardinata nella presidenza del Consiglio, ha favorito l’arrivo in Italia di quasi 38 mila bambini; fra i compiti che la legge le demanda vi è la collaborazione con organismi omologhi di altri Stati, la vigilanza sull’attività degli enti che assistono i coniugi per l’adozione, l’esame delle segnalazioni riguardanti i casi in corso, il monitoraggio”.

Funzioni importanti, che esigono una dedizione continuativa e non burocratica.

Qualche giorno fa gli enti che operano nel settore hanno rivolto un ennesimo appello a Renzi – ricorda –: è peraltro singolare che al nuovo ministro per gli Affari regionali sia stata conferita la delega sulla famiglia, con esclusione proprio delle adozioni internazionali, mentre in Parlamento è stata presentata una proposta per istituire agenzie regionali che trattino la materia”.

In breve, invece di curare e governare con attenzione ed equilibrio un settore delicato, l’Esecutivo blocca quel che ha funzionato fino al suo insediamento – conclude Mantovano – e crea le basi normative per mandare a gambe all’aria l’intero ordinamento minorile”. E in modo abbastanza scoraggiante, e anche un po’ provocatorio, l’ex viceministro degli Interni Alfredo Mantovano, chiude il suo intervento con una domanda aperta “Che facciamo, stiamo sereni?

Fonte: Tempi