Maria Carmela, mamma adottiva: «Se avete nel cuore l’adozione, fatela subito, non aspettate»

Maria Carmela e Stefano sono spostati dal 2006 e da pochi mesi hanno adottato uno scricciolo biondo venuto dalla Russia, che  chiameremo Caterina. «Subito dopo il matrimonio – ci racconta Maria Carmela – mio marito ha capito di avere problemi di sterilità e, dopo alcune cure per accertare la gravità del problema, abbiamo pensato all’adozione. In un primo momento abbiamo fatto un giro per le varie Associazioni e alla fine Ai.Bi. ci è sembrata la più seria e la organizzata. Abbiamo avuto al nostro fianco persone qualificate, che ci hanno seguito durante il lungo percorso che abbiamo svolto.

«L’attesa della nostra piccola bimba è durata due anni e mezzo, ma mio marito ed io l’abbiamo vissuta in maniera positiva e naturale. Sapevamo che ad attenderci c’era un “dono” meraviglioso… quindi ne sarebbe valsa sicuramente la pena! Eravamo certi che qualsiasi “creatura” ci avessero “donato” l’avremmo amata più di noi stessi. I nostri viaggi in Russia sono stati delle esperienze meravigliose; Ai.Bi. è per certi versi un’organizzazione quasi perfetta. Tutto  è scandito e organizzato in maniera esemplare!

«Che emozione abbiamo provato durante il primo incontro! Era un piccolo scricciolo biondo dagli occhi azzurri, molto più piccola della sua età. Ci siamo innamorati al primo istante! Un attimo che ricorderemo per sempre è stato il momento in cui l’abbiamo portata via dall’Istituto per tenerla un po’ con noi; la bimba non piangeva, non si rendeva conto di nulla… non era abituata a piangere… nei suoi occhi si leggeva il terrore, finché in macchina non si è addormentata sul mio petto.

«Il ritorno in Italia è stato vissuto in maniera tranquilla; non abbiamo voluto nessuno in aeroporto proprio per non turbare Caterina. Mia sorella ha preparato un cartellone con scritto “Benvenuta Caterina” come augurio di una nuova felice vita insieme.

«Cosa dirvi di più? Caterina è una bimba molto socievole, gioca con tutti anche se è un po’ permalosa! I primi periodi andava in braccio a tutti, non riconosceva i suoi genitori; ora invece sa chi siamo e ci cerca sempre. La prima parola che ha detto è stata papà. Dopo questa esperienza che ci ha cambiato la vita, vorremmo dare un consiglio a tutte le altre coppie che come noi vogliono intraprendere questo difficile ma intenso percorso. Se avete nel cuore l’adozione, adottate, fatelo subito non aspettate. Non abbiate paura di non sentire un figlio vostro figlio; non è cosi: “Caterina è davvero nostra figlia”. Non bisogna aver paura che un bambino adottato non ti ami abbastanza o che tu non amerai lui come un tuo vero figlio: non è cosi, il legame che si instaura è davvero inscindibile. Lui, o lei, saranno davvero vostri figli».