Marocco. È vera crisi dell’apprendimento: almeno il 50% dei ragazzi non sa leggere

scuolaIl tema riguarda la scuola, ma a suonare stavolta, non è la campanella che invita bambini e ragazzi ad entrare in classe: è l’allarme lanciato dall’undicesimo rapporto Unesco  “Insegnare e apprendere: raggiungere la qualità per tutti”. La crisi mondiale dell’apprendimento ha infatti un costo complessivo di 129 miliardi di dollari all’anno e rischia di influenzare negativamente intere giovani generazioni. Non solo: si stima che ben il 10% delle spese destinate all’insegnamento si perdano in una educazione di pessima qualità che va a discapito dei minori. 

Uno dei paesi più colpiti risulta essere il Marocco: solo il 35% degli alunni delle scuole primarie (le elementari) arrivati al 4° anno hanno assimilato le regole-base della lettura, mentre il restante 65% non ne conosce  nemmeno gli elementi fondamentali. Considerando, invece, le scuole secondarie di primo grado (comunemente denominate scuole medie), l’analfabetismo supera la soglia del 50%.

Insieme al Marocco, tale situazione tocca anche la Mauritania, l’India, il Pakistan e altri 17 paesi situati in Africa sub-sahariana. L’Unesco lancia così un sentito appello ai governi, chiedendo programmi di investimento per la formazione di una classe di insegnanti competenti: molto spesso, infatti, i docenti sono totalmente impreparati e non riescono a garantire nemmeno uno standard minimo di insegnamento.

Come sempre, i bambini più colpiti dall’analfabetismo sono quelli già di per sé più svantaggiati e che vivono in condizioni di indigenza. Se non si fermerà la crisi dell’apprendimento, il costo sociale sarà altissimo per la crescita stessa di questi Paesi: la scuola è infatti la chiave per formare “gli adulti di domani”, che se sprovvisti della possibilità di apprendere e di sviluppare una capacità critica, non potranno mai contribuire a portare quelle “scosse di innovazione” volte ad un miglioramento complessivo delle rispettive nazioni d’appartenenza.