Marocco: “Ti ha violentato? Ora devi sposarlo!”

morocco_bride200Il parlamento marocchino ha recentemente abrogato l’alinea 2 dell. Art 475 del Codice penale, ovvero,  un comma che quando interpretato in modo erroneo permetteva ai giudici di forzare una minore violentata a sposare il suo boia. D’ora in poi, ogni tipo di violenza o sfruttamento di minore denunciato all’autorità competente, sarà passibile con la detenzione.

Le Ong, i media e i politici hanno accolto con grande favore tale decisione: era infatti una situazione legislativa inammissibile quella che consentiva a molti criminali di riacquistare la libertà dopo la violenza sessuale grazie all’escamotage del matrimonio forzato con la vittima stessa. Per non parlare delle devastanti conseguenze psicologiche che quest’ultima doveva subire anche dopo un atto del genere.

Saadiya El Bahi, deputata dell’Unione socialista delle forze popolari (USFP) e segretario generale nazionale dell’Unione dell’azione femminile (UAF) è chiaramente fiera dell’abrogazione ma resta in guardia: “Ci sono sempre delle donne che soffrono quotidianamente con i loro sposi-stupratori”.

Per questo, con Laila Naji, avvocato che milita per i diritti della donna, chiede un cambiamento radicale del Codice penale marocchino e di una legge speciale che garantisca la certezza della pena nei confronti dei violentatori. La loro “battaglia” si concentra anche sulla necessaria revisione del Codice della famiglia, la famosa “Modwana”; in particolare, esigendo la cancellazione degli articoli 20 e 21, pretendono di serrare ogni apertura al matrimonio di minori.