Italia. Sempre meno bancomat e sportelli bancari

Sono oltre 3mila i Comuni in Italia in cui non ci sono più sportelli bancari; mentre 5.210 ATM hanno chiuso negli ultimi 10 anni. Una “desertificazione bancaria” che colpisce i più deboli e gli anziani

Prima che se ne occupassero i giornali, l’esperienza sarà capitata “dal vivo” a tantissimi: uscire di casa per andare a prelevare i soldi al solito sportello e non trovarlo più! Già, perché da ormai diversi anni su tutto il territorio nazionale è in atto una progressiva e apparentemente inarrestabile diminuzione degli sportelli bancari, sia fisici sia automatici.

Il 41% dei Comuni italiani è senza uno sportello bancario

L’esperienza personale, che da sola vale quel che vale, è suffragata dai numeri: prima del crollo di Lehman Brothers e della conseguente crisi, in Italia le filiali degli Istituti Bancari erano intorno alle 34 mila unità, oggi se ne contano 20mila, con un ritmo di 100 chiusure al mese. Come riporta Repubblica citando i conti dell’Osservatorio dedicato da First Cisl a questo fenomeno, tra il 2018 e il 2022 hanno chiuso 1.277 sportelli all’anno, per un totale di 6.388.
Il risultato è che, oggi, 3.249 Comuni (pari al 41% del totale) non hanno alcuno sportello bancario sul proprio territorio, mentre altri 1.906 Comuni ne hanno uno soltanto.

Meno Bancomat: 5mila chiusure negli ultimi 10 anni

Non va molto meglio per i Bancomat (o per meglio dire gli ATM: Automated teller machine, visto che “Bancomat” è il nome di un marchio), che nel periodo tra il 2012 e il 2022 sono diminuiti del 18.08%, se si considerano solo quelli attivi presso le banche, mentre la discesa è meno marcata (-12%) se si prendono in considerazione tutti gli ATM, compresi quelli polifunzionali, quelli presso i centri commerciali e altri. Comunque si parla di 5.210 ATM in meno, abbastanza per cambiare la “geografia dei prelievi” per milioni di persone.
A sostenere questo trend al ribasso sono sostanzialmente due fattori: il primo, già visto, è quello della chiusura delle filiali delle banche, specie in quei luoghi in cui il numero delle operazioni e le relative commissioni non bastano più a sostenere i costi di mantenimento di uno sportello fisico con del personale dedicato; l’altro è il progressivo aumento dell’utilizzo dei pagamenti digitali da parte delle persone.
Anche in questo caso i numeri non mentono: nel 2008 solo il 27% dei clienti delle banche utilizzava i servizi via web, mentre la versione mobile non esisteva ancora. Oggi il 64% dei clienti usa PC e (sempre di più) smartphone per compiere operazioni.
Analogamente, se nel 2016 a utilizzare metodi di pagamento digitali nei punti vendita fisici era poco più del 30% dei clienti, oggi si è superata la soglia del 40%.

La desertificazione bancaria è anche un problema sociale

Da un lato si potrebbe pensare che questo trend non sia così negativo, ma bisogna considerare che avere meno bancomat e sportelli bancari (così come utilizzare meno contante) è una questione che va a colpire soprattutto le persone più disagiate, meno informatizzate e gli anziani che meno sono abituati ai nuovi metodi. Il discorso, dunque, ha senza dubbio anche un risvolto sociale, che coinvolge anche i territori, impoveriti e meno attrattivi per le persone mancando di un servizio per molti ancora essenziale come una filiale bancaria “fisica” e uno sportello per il prelievo automatico di contante.