Metti “in moto” la solidarietà: dalla Mongolia alla Bolivia per correre incontro ai bambini abbandonati

mototravellers“Quattro ruote muovono il corpo, due ruote muovono l’anima”. Lo sanno tutti i motociclisti appassionati. Ma per Matteo e Roberto, due quarantenni con le ali al posto dei piedi, questo vale ancora di più. Perché i due amici di Ai.Bi. vivono la loro passione per le motociclette, mettendola a servizio della verso i bambini più sfortunati del pianeta. Per questo le nostre strade si sono già incontrate: nel 2011 il duetto ha raggiunto la nostra casa d’accoglienza in Mongolia e ha raccolto fondi per i bambini orfani e abbandonati che Ai.Bi. segue all’estremo confine dell’Asia.

Ogni anno scelgono una meta e un progetto diverso da finanziare. Quest’anno hanno scelto di nuovo noi come loro partner. Matteo e Roberto raggiungeranno nelle prossime settimane la nostra Casa d’accoglienza Virgen de Fatima, a La Paz in Bolivia.

I due amici iniziano mesi prima una preparazione fisica e mentale che poi permette loro di macinare in solitudine chilometri e chilometri di spazi sconfinati. Pronti a piantare una tenda nel nulla, a mangiare qualche pasto frugale in locande di fortuna, a bere un bicchiere di acqua fresca in una casa di fango con tetti di lamiera abbarbicata sul ciglio di uno strapiombo.

Il loro è un viaggio ambizioso, perché oltre alla polvere di strade sterrate, i due mordono soprattutto deserti di superficialità e indifferenza, dentro e fuori di sé.

Quando raggiungono la loro meta, sono sempre provati nel fisico, ma preparati nell’anima. E non è un dettaglio se ad ogni nuova avventura, la sfida è innanzitutto partire caricando sulle ‘case viaggianti’ sempre meno comodità.

I loro non sono mai percorsi banali: Alaska, Canada, Siberia, Russia, Uzbekistan, Turkmenistan, Turchia. E molti altri. Quest’anno tocca all’ America centrale e meridionale. Difficile spiegare il senso di certi viaggi, nei quali l’esperienza quasi ascetica culmina tra i dimenticati del mondo.

Matteo e Roberto ogni volta affermano che niente li ripaga di più del sorriso dei bambini che li attendono a braccia aperte. Da giorni nella casa di La Paz tra i piccoli ospiti non si parla d’altro. Nel centro gestito da Ai.Bi. ci sono bambini da 0 a sei anni, troppo piccoli per riuscire a percepire distanze come quelle che i due viaggiatori italiani devono percorrere. Sono giorni che i bambini non parlano d’altro, e ad ogni ora chiedono aggiornamenti sul tragitto. Che gli adulti possono invece seguire direttamente sul loro sito ufficiale www.mototravellers.com

La speranza è che l’avventura dei due motociclisti ‘metta in moto’ la solidarietà di tanti altri adulti. Anche un solo euro fa la differenza. Sarà nostra cura informare i lettori della cifra a noi devoluta e dell’uso che di essa si farà.