Migranti: Papa Francesco invita a calare la scialuppa dell’accoglienza

papa_festa_papa200Gli ultimi sono stati salvati a largo di Capo Passero dalla Marina Militare. Lunedì 19 maggio 2014 oltre cento bambini sono stati soccorsi mentre erano in balia delle onde su due imbarcazioni di legno. Le due carrette del mare sono state localizzate dall’elicottero di bordo della fregata “Grecale” che ha poi avviato i soccorsi.

Puntuale si ripropone il dramma dei Minori stranieri non accompagnati, che vengono affidati dalle famiglie di origine alle onde del Mediterraneo nella speranza di poter costruire un futuro diverso da quello al quale sarebbero condannati nel loro Paese d’origine.

Notizie di cronaca che fanno acquistare, se possibile, ancora più forza al messaggio con il quale il Pontefice ha aperto i lavori della 66° Assemblea Generale della CEI in Vaticano. “La scialuppa che si deve calare – ha detto Bergoglio –  è l’abbraccio accogliente ai migranti: fuggono dall’intolleranza, dalla persecuzione, dalla mancanza di 
futuro. Nessuno volga lo sguardo altrove”. Ai vescovi Papa Francesco ha ricordato:“Le difficili situazioni vissute da tanti nostri 
contemporanei vi trovino attenti e partecipi, pronti a ridiscutere un modello di sviluppo che sfrutta il creato, 
sacrifica le persone sull’altare del profitto e crea nuove 
forme di emarginazione e di esclusione. Il bisogno di un nuovo 
umanesimo è gridato da una società priva di speranza, scossa 
in tante sue certezze fondamentali, impoverita da una crisi che, più che economica, è culturale, morale e spirituale”.

Ma come si deve declinare il concetto dell’abbraccio accogliente da riservare ai migranti in generale, ai Misna in particolare? Quale sistemazione attende i bambini che giungono sulle nostre coste? Il rischio è di tenerli dispersi in immense strutture e palazzetti dello sport, costretti a condividere con gli adulti luoghi troppo spesso carenti anche dei requisisti minimi di sicurezza e igiene.

Luoghi infernali dai quali numerosi ragazzi cercano regolarmente di fuggire. Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno sembra scandalizzarsi per un dato a dir poco inquietante: ogni quattro minori stranieri che arrivano nel nostro Paese, uno scompare senza che le autorità competenti sappiano che fine abbia fatto. Anche per questo, Amici dei Bambini aderisce alla proposta di modifica della legge che disciplina le misure di protezione per i Misna, promossa da alcune Ong. Due le principali modifiche. In primo luogo l’istituzione di una banca dati che registri i minori arrivati sulle nostre coste. E poi la possibilità di privilegiare come forma di accoglienza l’affido familiare rispetto al ricovero in una struttura di accoglienza.

Perché, italiani o stranieri che siano, i bambini hanno bisogno di vivere in una famiglia. Non è un caso che i MISNA accolti  in famiglie italiane, attraverso Ai.Bi., siano felicemente inseriti nelle comunità locali e determinati a proseguire il percorso formativo pensato per loro.