Milano. Stop alle auto Diesel: una marea di proteste!

Stanno sollevando molti malumori i prossimi divieti di ingresso in Area B, a Milano, per le auto più inquinanti con motori fino a diesel euro 4 e 5. Ma il Comune non sembra intenzionato a cambiare idea. Ecco le poche deroghe a oggi previste

Sta suscitando una marea di proteste la decisione del Comune di Milano di limitare l’ingresso in Area B (sostanzialmente tutto il territorio comunale) delle auto più inquinanti. L’iniziativa era nota da tempo, visto che il calendario dei divieti progressivi è già stato stilato dal Comune fino al 2030, ma, come sempre capita, all’avvicinarsi di quella che è la scadenza più significativa, prevista per l’1 ottobre, le polemiche sono cresciute e continuano a farsi sentire.

Le proteste contro i nuovi divieti di ingresso in Area B a Milano

In particolare si è alzata la voce dell’opposizione alla giunta comunale di Giuseppe Sala, con il vice capogruppo della Lega alla Camera e coordinatore regionale lombardo Fabrizio Cecchetti che ha sottolineato la “decisione assurda” di comprendere nell’elenco dei veicoli ai quali sarà vietato a breve l’ingresso in Area B anche le auto diesel Euro 5, corrispondenti a circa “300 mila veicoli solo considerando il territorio provinciale di Milano”.
Sul piano politico, si è fatta sentire anche la voce del Governatore della Lombardia Attilio Fontana, che ha chiesto a più riprese al sindaco Sala la possibilità di prevedere una deroga come fatto in occasione del Covid, visto che l’attuale periodo è altrettanto complicato a livello economico per tante famiglie e lavoratori.
Nelle ultime ore il “pressing” ha visto scendere in campo anche il leader della Lega Matteo Salvini, che nel corso di un presidio organizzato a Milano contro i nuovi divieti della ztl ha bollato la decisione come “razzista”. Rincarando la dose – come riporta Ansa – con queste parole che sanno molto di campagna elettorale: “C’è un milione di lavoratori e lavoratrici in Lombardia che rischia di rimanere a piedi a causa della scelta insensata del Comune di Milano, della sinistra del sindaco Giuseppe Sala… L’appello che facciamo a nome di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici è permettere il lavoro a Milano e ne parliamo nel 2023, superata la crisi economica, passata la guerra, finito il Covid e superata la crisi bolletta della luce”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo della lista civica a Palazzo Marino ed ex candidato sindaco Luca Bernardo che ha rimarcato il danno che tale decisione potrebbe portare all’economia già fortemente in difficoltà per via della situazione internazionale.

Previste deroghe per l’ingresso in Area B: ma sono insufficienti

Nonostante le proteste, però, dal Comune al momento non è arrivato alcun ripensamento, con il sindaco Sala che ha sottolineato proprio come i divieti siano stati resi noti da tempo e come, al di là dei comprensibili disagi di chi è abituato a muoversi in macchina, sia necessario tenere anche in considerazione i tanti che vogliono mettere in pratica azioni incisive per migliorare la qualità dell’aria.
Senza contare il fatto che lo stesso Comune ha previsto non poche deroghe, a partire dai 50 giorni di circolazione anche non consecutivi (ma entro settembre 2023) concessi a tutti i veicoli per i quali scatteranno i divieti dall’1 ottobre.
L’alternativa, per tutti è la registrazione a Move-In, il sistema che monitora i chilometri percorsi e consente la circolazione dei veicoli alimentati a benzina Euro 0, 1, 2 e a gasolio Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5 per un totale annuo di chilometri che dipendono dal tipo di veicolo.
25 giorni di accesso e circolazione dinamica sono anche previsti per i cittadini residenti in Area B, le imprese con sede operativa a Milano, i veicoli d’interesse storico con più di vent’anni e meno di quaranta e dotati di Certificato di Rilevanza Storica (C.R.S.).
Sono invece solo 5 i giorni di accesso e circolazione dinamica da fruire entro il 30 settembre successivo per i non residenti, le imprese con sede operativa fuori Milano.
Una deroga di un anno è concessa ai veicoli per trasporto persone alimentati a gasolio Euro 4 e 5 e utilizzati da autoscuole (veicoli muniti di doppi comandi), agenti di commercio, attività di costruzione, installazione e manutenzione per veicoli trasporto persone.
Possono chiedere una deroga per l’espletamento delle visite domiciliari anche i medici di Medicina Generale e i Pediatri di Famiglia che esercitano nel Distretto ATS Milano Città; i lavoratori turnisti che effettuano il tragitto casa/lavoro e lavoro/casa nella fascia oraria in cui vi è una ridotta offerta di trasporto pubblico o con turni che prevedono l’ingresso prima delle ore 7:00 o l’uscita dopo le 21:00; chi ha l’obbligo di dimora presso una caserma militare situata all’interno di Area B; i volontari che prestano assistenza socio sanitaria per l’espletamento delle prestazioni gratuite di pronto soccorso e di assistenza pubblica la cui sede di servizio sia all’interno del Comune di Milano e il cui turno termini tra le ore 23:00 e le 6:00.
Prevista, infine, una deroga per il trasporto di persone affette da gravi patologie e malattie rare e di persone dirette alle strutture di pronto soccorso, a patto che entro le ore 24 del giorno successivo all’ingresso ne venga fatta richiesta.