Minas Gerais: l’indipendenza forzata al compimento dei 18 anni

Gli adolescenti cresciuti negli istituti provano ansietà, tristezza e paura al raggiungimento dell’indipendenza, la maggior parte delle volte forzata, legata al compimento dei 18 anni di età.

Per psicologi ed educatori sociali, l’uscita dall’istituto rappresenta un’ ulteriore dura rottura nella storia di questi giovani, che hanno già sofferto per la separazione dalla propria famiglia.

Un esempio di questa realtà è la storia di una giovane accolta quando aveva un anno, la cui madre era affetta dal virus HIV. La giovane alternava momenti in istituto con altri in cui viveva presso la casa della madre.

All’età di tre anni, è rimasta orfana dei due genitori e si è trasferita permanentemente in istituto. In quel periodo, è stata verificata la possibilità di reinserimento nella famiglia allargata, senza però alcun successo.

In questo momento la giovane è accolta in una delle unità di ASOM.

Poiché lei stessa è affetta dall’HIV, non è stato possibile intraprendere la strada dell’adozione. Con il passare del tempo, ha perso anche i contatti con i familiari. Ora che è maggiorenne e deve uscire dall’istituto, non ha nessun punto di riferimento. Per questa ragione, l’istituto le ha permesso di fermarsi altri 6 mesi, in attesa di trovare una soluzione.

Secondo informazioni della stessa giovane, si sente triste e depressa a causa della nostalgia della mamma e perché non ha nessuno a cui rivolgersi.

Nonostante l’istituto sia riuscito ad inserirla in un programma di lavoro per giovani, è ancora lontana da una piena autonomia emotiva e sociale.