Minori stranieri non accompagnati: in Italia manca un sistema nazionale di accoglienza e protezione

giovani migrantiAncora oggi in Italia manca un sistema nazionale di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati. La denuncia arriva da Save the Children per bocca di Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia ed Europa. A sostenere questa presa di posizione c’è la situazione attuale delle centinaia di minori migranti che, una volta giunti da soli sulle nostre coste, si trovano ammassati in strutture di accoglienza del tutto inadeguate e in precarie condizioni sanitarie.

La fotografia dell’attuale emergenza parla di 294 minori non accompagnati arrivati tra la fine del 2013 e il 7 febbraio 2014, dopo essere stati soccorsi a bordo della nave militare San Marco nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Quasi 300 giovanissimi migranti – provenienti per la maggior parte da Gambia, Senegal, Costa d’Avorio, Mali ed Egitto – sono stati dirottati, dopo il loro approdo, in strutture sempre più affollate e invivibili. Tra i 1.123 immigrati approdati in Italia il 7 febbraio, 141 sono stati identificati come minori non accompagnati. Di questi, 115 sono stati portati al palazzetto dello sport di Augusta (Sr), dove hanno trovato altri 33 giovani egiziani arrivati il 30 gennaio. Altri 26 ragazzi somali sono stati invece trasferiti in una struttura della Protezione Civile a Brucoli (Sr). Tutto questo mentre nel centro di prima accoglienza di Priolo (Sr), che al momento ospita 30 persone in più della sua capienza massima, ci sono ancora 120 minori in attesa di collocamento.

In particolare nel PalaJonio di Augusta la situazione appare decisamente precaria.  Al suo interno sono state disposte brandine e distribuite delle coperte, che si è poi dovuto provvedere a rimuovere in occasione delle manifestazioni sportive previste nel fine settimana, quando i ragazzi ospitati non hanno neanche avuto la possibilità di utilizzare i bagni in caso di bisogno. Alcuni minori, inoltre, hanno dichiarato di non essere stati visitati da un medico nonostante versassero in condizioni precarie.

“Siamo sconcertati di fronte a questa situazione – ha dichiarato Raffaella Milano –. Non riteniamo accettabile che, dopo lo sbarco, sia solo l’Ufficio dei Servizi sociali di Augusta a farsi carico della prima accoglienza dei minori arrivati da soli, in condizioni di particolare vulnerabilità, dovendo provvedere da solo a fornire beni e servizi primari e a occuparsi anche di reperire i posti in accoglienza sul territorio nazionale”.

Viene evidenziata soprattutto la gestione emergenziale, inadeguata, di un flusso costante di arrivo di minori che, privi di adulti di riferimento e di un sistema di accoglienza e protezione, si trovano esposti a gravi rischi anche dopo il loro approdo in Europa.

 

Fonte: Immezcla