Minori, violazioni dei diritti quadruplicate in un solo anno

VINCENZO SPADAFORAInfanzia, dal latino infans: colui che non ha diritto di parola. Se il latino è ormai da secoli una cosiddetta “lingua morta”, il concetto di “infanzia” come lo intendevano nell’antica Roma sembra essere ancora drammaticamente attuale. Nel corso del 2013, infatti, le segnalazioni al Garante per l’infanzia e l’adolescenza per casi di violazione dei diritti dei minori sono più che quadruplicate, passando dalle 45 del 2012 alle 193 dell’anno successivo. Un dato  che evidenzia un disagio diffuso e la presenza di problemi che rimangono ancora in gran parte sommersi.

Tutto ciò è emerso, giovedì 10 aprile, nel corso della presentazione della Relazione annuale dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora, svoltasi a  Roma, nella sede della Camera dei Deputati. Al dibattito, moderato dal giornalista Rai Franco Di Mare, è intervenuta anche la Presidente della Camera Laura Boldrini e hanno partecipato i rappresentanti di numerosi enti e associazioni impegnate nella difesa dei minori, tra cui Amici dei Bambini.

Nel 2013, a detta del Garante, non si è registrato alcun progresso o innovazione in relazione agli aspetti vitali riguardanti le politiche per l’infanzia e l’adolescenza.  Le associazioni sono abbandonate a se stesse, pur dovendo lottare ogni giorno per tamponare le carenze di uno Stato che non riesce a impostare un’agenda per l’infanzia che tenga conto di quanto sia prioritario agire subito e con determinazione. Eppure, “parlare di infanzia – ha ricordato Spadafora – significa parlare di scuola, immigrazione, povertà, affidi, adozioni, internet, economia”. Purtroppo però, in Italia, sembra che si attendano fatti di cronaca nera per concentrare l’attenzione sui problemi dei minori. “Se manca la tragedia – ha sottolineato ancora il Garante – nel nostro Paese non c’è attenzione all’infanzia e all’adolescenza. Serve un’inversione culturale di cui deve farsi carico necessariamente la politica e la crisi non può essere un alibi. Quello sull’infanzia è un investimento per il Paese. Per questo, Spadafora ha scritto al premier Matteo Renzi, chiedendogli di istituire “un tavolo di coordinamento sull’infanzia a Palazzo Chigi: il Def non contiene grosse novità per i bambini. La stessa energia e rapidità che il premier ha nell’azione di governo – ha detto Spadafora – dovrebbe usarla anche per le politiche dell’infanzia”. Il Garante ha poi ricordato che l’Osservatorio sull’infanzia e l’adolescenza, pur essendo a costo zero, non è più attivo da 500 giorni e non è stato ancora rinnovato. Nel frattempo 2 milioni di bambini vivono in condizioni di povertà, i minori fuori famiglia sono sempre di più e il livello di abbandono scolastico è drammatico. Tra le soluzioni proposte lo stop allo spreco dei finanziamenti e la riforma della giustizia minorile “non più rinviabile”, alla quale l’Autorità Garante sta lavorando per presentare una propria proposta.

 

Fonti: Avvenire, Vita