Moldova. Giornata Internazionale della Famiglia? Sì, ma non per tutti i bambini…

Ai.Bi. rileva le criticità di un sistema adottivo troppo lento e farraginoso. E i bimbi abbandonati aspettano…

Cade oggi la Giornata Internazionale della Famiglia. Una festa, già, ma non per tutti i bambini. Sicuramente non per quelli che una famiglia o non ce l’hanno o non l’hanno mai avuta. Una situazione uguale in tutti i Paesi e così anche in Moldova, una tra le le più piccole nazioni europee. Mentre migliaia di bambini moldavi festeggiano insieme ai propri genitori, si ha anche una situazione per cui, al 1 gennaio 2020, l’8,3% dei bambini separati dai propri genitori (41.817 bambini complessivamente) erano i bimbi rimasti senza le cure genitoriali. Bimbi per i quali la speranza di rivedere la propria mamma e il proprio papà è praticamente inesistente, perché questi o sono deceduti, o sono stati dichiarati decaduti dalla patria potestà, incapaci o scomparsi oppure perché li hanno più semplicemente abbandonati.

Giornata Internazionale della Famiglia: per alcuni bambini l’unica speranza è l’adozione

Per tutti questi minori l’unica speranza di avere una famiglia è data dall’adozione. L’adozione è quella forma speciale di protezione, applicata nell’interesse superiore del minore, con cui viene stabilita la filiazione tra il bambino adottato e l’adottante, nonché i legami di parentela tra il bambino adottato ed i parenti dell’adottante. Per alcuni bambini, però, l’adozione resta un sogno irrealizzato. Ad esempio, a dicembre 2019, di 3.483 bambini rimasti senza le cure genitoriali, solo 143 avevano l’età compresa tra 0 e 2 anni, 597 avevano 3-6 anni, mentre la maggior parte di loro (2.153) avevano tra 7 e 15 anni. Infine 590 avevano tra 16 e 17 anni.

Alla fine del 2019, il Registro Nazionale Moldavo delle Adozioni contava 346 aspiranti genitori adottivi (308 nazionali e 38 internazionali). Nel corso dello stesso anno, però, sono stati adottati solo 87 bambini (79 – da parte di coppie nazionali, uno da parte di una coppia nazionale con domicilio all’estero e 7 bambini da coppie internazionali). Sul totale di 346 richiedenti, solo 27 (1 nazionale e 26 internazionali) hanno espresso la disponibilità di adottare bambini con bisogni speciali, ivi inclusi bambini più grandi di 7 anni.

Cifre, queste, che celano storie tristi di bambini, per i quali ogni giorno passato nel sistema istituzionale significa una chance in meno di essere adottati. Molti di questi bimbi hanno già perso questa possibilità, e parliamo dei 590 bambini di 16-17 anni. Gli altri 2.153, con età compresa tra 7 e 15 anni, ce l’avrebbero ancora, se le autorità trovassero una risposta adeguata ed immediata alla loro situazione. D’altro canto l’inazione da parte degli specialisti del sistema fa si che anche i 597 bambini con età compresa tra i 3 e 6 anni entrino, a breve, nella categoria dei bambini difficile da adottare, a causa della loro età.

Giornata Internazionale della Famiglia: Amici dei Bambini e l’appello alle autorità

La rappresentanza di Ai.Bi. – Amici dei Bambini in Moldova ha, proprio in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, segnalato alle autorità queste criticità, poiché è inammissibile, dunque, che gli incontri del Consiglio Nazionale per le Adozioni, responsabili per l’abbinamento dei bambini prevalentemente special needs, non abbia una periodicità. È inammissibile che, una volta abbinato, un bambino special needs debba aspettare quasi un anno prima di arrivare nella famiglia adottiva e tutto perché esistono troppe interpretazioni della legge locale, perché cambia troppo spesso il Governo, o, come in questi ultimi mesi, a causa di eventi esterni, come l’epidemia di Coronavirus.

In questa situazione, mentre i decisori politici cambiano, mentre le autorità e i giudici interpretano le leggi il bambino cresce e con questo diminuiscono le sue possibilità di trovare una famiglia, per sempre. Nessuna pandemia, nessun evento esterno può ostacolare la realizzazione del diritto più importante per ogni bambino. Quello di avere una famiglia.