Mongolia: due parole con chi vive l’abbandono

Ma quando il centro è chiuso dove andate?

(Immaginate una mamma con sguardo spento verso terra. 19 anni che ne dimostra 13 con un bambino piccolo di 5 mesi, affetto da labbro leporino, mentre lo allatta).

–         Per strada, dove dobbiamo andare?!?

–    No! Alcuni vanno nei tombini, noi andiamo dallo zio Yogi.

Chi è lo zio Yogi?

Sono gli atri e le scale dei palazzi dove andiamo a dormire fino a quando non arriva il portinaio e ci caccia via, allora cambiamo palazzo ed entriamo in quello dopo.

Ma non avete freddo di notte?

–         Certo, non abbiamo i vestitini pesanti (rispondono con tono ironico agitando i vestiti sporchi e strappati)

–    Beviamo per scaldarci!

–    Noi tre no! Noi tre beviamo! E ridono… Andiamo dietro gli adulti fino a quando non ci danno da bere, (che da l’idea di un passaggio di testimone, come forma di solidarietà tra disperati. Ridendo con una sana complicità tra amici.)

Vorreste avere di nuovo un papà e una mamma?

Si rispondono tutti, e poi il silenzio che si riempie di autenticità e speranza.

Questo è un incontro realmente accaduto in una sera nelle vie di Ulan Batoor dopo una formazione tenuta dal nostro staff…