Mongolia: Quando da un progetto ne nascono tanti altri…

Questa settimana voglio darvi qualche aggiornamento su un altro capitolo del nostro progetto, quello che riguarda la distribuzione di piccoli finanziamenti ad alcune ONG locali per sostenere altri progetti ideati e gestiti da loro stesse. Ovviamente non ci siamo limitati a distribuire soldi, ma negli scorsi mesi e’ stato svolto insieme agli operatori delle ONG beneficiarie un intenso lavoro di formazione e supervisione volto da un lato a verificare l’effettiva corrispondenza dei progetti presentati con i bisogni della popolazione dall’altro a fornire loro maggiori competenze circa la stesura del progetto, la sua implementazione, il monitoraggio e la rendicontazione, competenze che potranno sicuramente servire anche in futuro.

A giugno sono stati quindi partiti 5 nuovi progetti e in queste settimane stiamo svolgendo le prime visite di monitoraggio. Ho cosi’ avuto modo di incontrare due belle realta’: il Centro Nazionale contro la Violenza e l’Adolescence Future Center (ONG che si occupa di ragazzi di strada). Il primo ha avviato un percorso con ragazzi e ragazze vittime di violenza volto al sostegno psicologico attraverso attivita’ e consulenze individuali e di gruppo che coinvolge anche i loro genitori con l’obiettivo finale di raggiungere, quando possibile, il reinserimento in famiglia. L’ambienti in cui questi ragazzi sono seguiti e’ davvero bello, curato, accogliente, ma e’ stato significativo soprattutto assistere ad una seduta di gruppo durante la quale i partecipanti hanno avuto la possibilita’ di raccontarsi le proprie esperienze ed insaurare dinamiche di sostegno reciproco, naturalmente sotto la guida di operatori esperti. Avere in comune un passato doloroso spesso aiuta ad aprirsi e a comprendersi, perche’ chi non ha vissuto gli stessi drammi non sempre riesce a capire fino in fondo, ma allo stesso tempo si condivide insieme la speranza per un futuro diverso e tutti i passi, piu’ o meno facili, necessari per raggiungerlo.

La relazione tra pari e’ il punto basilare anche del progetto della seconda ONG. L’Adolescence Future Center sta infatti svolgendo un progetto molto interessante e innovativo che prevede la formazione di un gruppo di 17 adolescenti sui temi dell’abuso di alcol, del fumo e dell’educazione sessuale affinche’ loro stessi pianifichino e svolgano un programma di “peer education” su questi stessi temi ai loro coetanei ospiti del centro di accoglienza per ragazzi di strada. Un modo sicuramente significativo non solo per fare prevenzione, ma per dare a ragazzi, comunemente considerati “beneficiari” o “fruitori” di servizi socio-assistenziali, la possibilita’ di diventare i protagonisti dell’azione e di essere di aiuto agli altri. Per loro, ci confermano gli educatori, questa esperienza si sta dimostrando un’occasione preziosa non solo per acquisire nuove conoscenze ma soprattutto per responsabilizzarsi sia verso se stessi che nei confronti degli altri e per imparare a seguire e darsi regole e obiettivi.

Nelle prossime settimane visiteremo anche gli altri progetti e nei prossimi mesi avremo sicuramente la possibilita’ di raccontarvi questi piccoli successi che mostrano come da un primo progetto ne possano germogliare altri per rispondere in modo sempre piu’ capillare ai bisogni di persone diverse, nella certezza che sostenere un Paese vuol dire sostenere anche le organizzazioni locali perche’ diventino sempre piu’ in grado di lavorare autonomamente e con efficacia.