Mongolia: visita all’Identification Centre

Giovedì pomeriggio abbiamo avuto il piacere di incontrare Mr. Ayurzana,  colonnello della polizia del Servizio di Protezione dei Minori e del Centro di Identificazione del Dipartimento di UB. Il  centro è stato istituito nel 1996 al fine di aiutare i minori che vivono per strada. Nello specifico si occupano di trovare i bambini che vivono per strada, in particolare nei tombini e nei sotterranei della citta’, cosi come  quelli  che vengono sfruttati dagli stessi genitori per chiedere l’ elemosina nelle vie del centro . Ayurzana ci ha mostrano delle foto davvero toccanti, a testimonianza del loro lavoro e della presenza ancora attuale di bambini che vivono nei tombini, anche se il numero è in calo rispetto agli anni passati.

Una volta individuati i luoghi di maggiore concentrazione, i poliziotti li sorvegliano  allorché una volta trovati i minori vengono portati all’Identification Center dove possono risiedere per un massimo di due settimane, dopodiche’  il loro destino dovrebbe essere deciso : alcuni vengono rimandati presso la loro famiglia biologica ( dalla quale pero’,spesso, scappano nuovamente); altri vengono mandati in istituto, dal quale similmente spesso scappano. Un esempio è Shaara, attualmente ospite del  centro, un bambino di circa 12 anni che è scappato diverse volte dalla famiglia biologica e, in un arco di un anno, ha fatto ritorno per ben 17 volte presso il centro. La struttura garantisce loro vitto ed alloggio; in una citta’ dove spesso la  temperatura invernale  raggiunge minime di -35°/- 40°, spesso per queste piccole creature è l’unica soluzione di salvezza.

Questa visita all’Identification Centre e’ stata davvero molto toccante, e ci ha dato conferma di quello che, in fondo, tutti gia’ sappiamo. Nonostante i soliti “dati ufficiali” dicano che a UlaanBaatar non ci siano quasi piu’ bambini di strada, questo non e’ vero! Ce ne sono ancora, e non importa nemmeno tanto quale siano i “numeri”. Pensare anche ad un singolo bambino che, nel gelido inverno, e’ costretto a dormire sottoterra, in mezzo alle condutture del gas, e’ un pensiero raccapricciante e vergognoso per un Paese che tanto si vanta del suo attuale, forte ed inarrestabile sviluppo. Uno sviluppo, come spesso accade nel mondo, puramente economico e finanziario, riservato a pochi privilegiati… a quando un vero sviluppo sociale per la Mongolia?