Mons. Galantino : “In Italia le coppie desiderose di adottare stanno offrendo la loro sofferenza al Moloch della burocrazia”

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“C’è una lentezza esasperante. Se lo Stato mettesse lo stesso impegno a rendere più praticabili le adozioni…” Questo è l’appello lanciato sulle colonne del Corriere della Sera da Mons. Galantino,  segretario generale della Cei che affronta senza mezzi termini e con critica ferrea il tema dell’eterologa e accoglie l’invito delle famiglie adottive a non essere abbandonate da tutti.

Mons Galantino, nell’intervista continua: “Il discorso si ridimensionerebbe se sviluppassimo una cultura dell’accoglienza e lo Stato mettesse più cuore e testa, fosse più attento e sollecito. Sul piano strettamente logico, direi che si vuole giustificare una selezione – perché è inutile dire che questa non sia una selezione, c’è poco da fare – attraverso una distinzione che trovo assolutamente ingiustificata: quella tra coppie che adottano e coppie che chiedono l’eterologa…“.

Mi preoccupa – ha spiegato – la certezza con cui si decide che esistano motivazioni diverse in chi chiede l’eterologa e chi invece l’adozionee questo pare “un giro di valzer concettuale per trovare una giustificazione a questa selezione. C’è una selezione eugenetica estrema, sui bimbi portatori di una eventuale malattia. Ma è selezione anche quella che si consuma sulle caratteristiche esteriori. Si vuole un figlio o altro? Non mi pare che a definire un figlio siano i colori“.

Per poi precisare: “Conosco tante coppie desiderose di adottare– dice Mons. Galantino –, che stanno offrendo la loro sofferenza al Moloch della burocrazia. C’è una lentezza esasperante…”

Un argomento caldo, che non accenna a placare gli animi anche dei politici. Come il deputato Gian Luigi Gigli che dichiara in una nota, a nome del gruppo parlamentare “Per l’Italia” della Camera

Il documento sull’eterologa approvato dalla Conferenza della Regioni – dice– contiene alcuni elementi positivi di chiarezza, quali lo screening dei gameti per le malattie genetiche e infettive, il limite di età per riceventi, il numero e la gratuità delle donazioni”.

Incomprensibile invece la possibilità di assegnazione dei gameti sulla base di una presunta ‘compatibilità’ di pelle e di aspetto somatico- continua –, con la quale si aprono prospettive più degne della scelta di un giocattolo che di un atto di amore e di accoglienza e si crea un’inaccettabile distinzione con le procedure di adozione”.

Il deputato Gigli precisa “Come per le adozioni, inoltre, non potrà essere negato al bambino il diritto a conoscere i suoi genitori biologici, indipendentemente dalla volontà dei donatori, il cui anonimato non può valere anche in caso di necessità per la salute del bambino e per le esigenze della medicina legale”.

Lascia perplessi – conclude – anche la scelta della gratuità delle procedure, nel momento in cui terapie essenziali e innovative per malattie largamente diffuse vengono messe in discussione dalle ristrettezze di bilancio e non si trovano risorse aggiuntive per le persone non autosufficienti”.

Su tutto fa riflettere la considerazione di Mons. Galantino “Il desiderio di un figlio è bello e legittimo. Farlo diventare un diritto è cosa diversa. Un diritto si può cercare di raggiungerlo con ogni mezzo”

La Chiesa è contraria all’eterologa e Mons. Galantino lo aveva già ricordato. “Nessuno è padrone di nessuno, nemmeno i genitori sono padroni dei loro figli”.

Infine il segretario della Cei entra nel merito soprattutto dello spirito corretto dell’adozione non è corretto definire l’adozione solo come un atto di solidarietà verso un bimbo abbandonato. Chi conosce le coppie che desiderano adottare, sa che le cose non stanno così. Mi preoccupa la certezza con cui si decide che esistano motivazioni diverse in chi chiede l’eterologa e chi invece l’adozione”.