Napoli: arriva la banca del latte materno

mammacheallattaDa pochi giorni anche la città di Napoli ha una banca del latte materno, inaugurata all’ospedale Fatebenefratelli dal cardinale Crescenzio Sepe.

Dopo Milano, Roma, Genova e altre città, situate soprattutto al nord, nasce anche in Campania un punto di raccolta del latte donato da madri che hanno partorito da poco. L’iniziativa è stata possibile grazie alla sinergia con enti locali, curia e ospedale.

Le banche del latte fanno capo all’Associazione Italiana Banche del Latte Donato, attiva su tutto il territorio nazionale, promuove l’allattamento al seno, ma soprattutto raccoglie il latte che alcune madri hanno in eccesso a favore di chi ne è carente.

Dopo opportuni trattamenti, il latte materno, viene distribuito gratuitamente ai neonati – solitamente bambini nati prematuri – che sono in terapia intensiva e le cui madri non sono pronte ad allattare.

Per i piccoli nati pretermine (una circostanza molto più frequente di quanto non si immagini), il latte umano oltre a essere un alimento biologico formidabile per la crescita e lo sviluppo psicomotorio, rappresenta la migliore difesa contro le infezioni. Ma le loro madri, rischiano spesso di non avere latte proprio.

Per questo motivo, dopo l’acquisto dei lettini per la pediatria dell’Ospedale Monaldi, la Curia di Napoli ha deciso di destinare a questa iniziativa i fondi raccolti attraverso un’asta di beneficenza.

Gennaro Salvia, dirigente dell’Unità operativa di terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Buonconsiglio Fatebenefratelli”, ribadisce: «Da sempre il latte materno ha rappresentato l’alimento ideale per i neonati a termine come per quelli nati pre-termine. Tuttavia nella maggior parte dei casi proprio le mamme dei bambini prematuri non riescono a produrre il latte per nutrire il proprio bambino, perché la necessità di assistenza del neonato in incubatrice fa mancare la stimolazione del seno materno, necessaria per il mantenimento della secrezione di latte».

Alcune mamme di bimbi nati dopo gestazione completa, però, hanno la fortuna di produrre molto più latte di quanto serva al proprio bambino. E possono donarne una parte, da conservare appunto in una “banca del latte” collocata in ospedale. Il latte, dopo i dovuti trattamenti, potrà essere destinato ai neonati che ne hanno bisogno.

 

Fonte: Il Mattino