Ponte aereo Kiev-Malpensa. Nata da utero in affitto e abbandonata alla nascita, ora è figlia grazie all’affido

Una bambina nata a Kiev da maternità surrogata è stata abbandonata dalla coppia italiana che, ora, “non la vuole” più. Arrivata in Italia, è ora in affido presso una famiglia, dove finalmente potrà essere figlia

Purtroppo non è la prima volta che succede, anzi: il problema dei bambini nati in Ucraina con la pratica dell’utero in affitto è stata oggetto di aspre critiche, di richieste di intervento alla Commissione Europea e, soprattutto, di tante storie terribili. Eppure, una nuova storia di abbandono si è aggiunta recentemente all’elenco.

Nata da utero in affitto e abbandonata, ora è figlia grazie all’affido

La storia, riportata da Avvenire, racconta di una coppia italiana che, nel 2020, decide di andare in Ucraina per la nascita della “loro” figlia, in arrivo da una madre surrogata. I due riconoscono la bambina e, poi, rientrano in Italia affidando la piccola a una baby-sitter. E con la baby-sitter la bimba rimane per un anno intero, al termine del quale la donna, non ricevendo più notizie né lo stipendio, decide di rivolgersi al consolato italiano in Ucraina.
A questo punto interviene la Procura della Repubblica competente in Italia e la Procura della Repubblica dei minori, che appurano che la coppia non ha intenzione di riprendere la piccola. I motivi non sono noti, ma, in questi casi, i motivi contano poco.
Il risultato è una bambina abbandonata appena dopo essere nata, con una pratica che l’Italia e tanti altri Paesi europei vietano.

L’arrivo in Italia e l’affidamento a una nuova famiglia

Intanto, grazie a un’operazione coordinata dal Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia, la bambina è stata fatta entrare in Italia. Atterrata a Malpensa con un volo da Kiev, accompagnata dai poliziotti e un team della Croce Rossa, ora l’aspetta l’affidamento a una famiglia, dove finalmente potrà sperimentare quel “diritto” di essere figlia negatole fin dal giorno in cui è nata.