Natale de Camarago (Brasile): “I nostri bambini abbandonati due volte. Sempre meno quelli che vengono adottati dalle famiglie straniere”

monica-nataleAl Convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, che si sta svolgendo a Gabicce Mare (Pesaro Urbino), a parlare di crisi di adozioni internazionali non sono soltanto i Paesi accoglienti (Francia, Spagna, Repubblica democratica del Congo e Italia) ma anche quelli di origine come il Brasile. Perché il calo dei minori accolti in famiglia è un comune denominatore per tutti i Paesi che a vario titolo si stanno confrontando alla ricerca di soluzioni nell’interesse superiore del bambino abbandonato e alla ricerca di una famiglia.

Lo dimostra il recente caso del Brasile dove a partire dal 2009 si è registrato una diminuzione pari al 65%. Le autorità del grande Paese sudamericano esprimono, infatti, preoccupazione per il calo dei minori adottati da famiglie straniere e sottolineano l’importanza di arginare questa crisi, ricorrendo, innanzitutto, a una riduzione della burocrazia e dei costi dell’adozione.

Il numero dei bambini brasiliani accolti all’estero – ha detto Monica Natale de Camargo, Presidente Grupo de Apoio à Adocao de Sao Paulo (GAASP) intervenuta al Convegno di Ai.Bi.-, negli ultimi anni, è effettivamente molto calato. Si è passati, infatti, dai 415 del 2009 ai soli 126 del 2014. In questi 5 anni il declino è stato costante, con una sola, effimera, leggera risalita nel 2011”.

Nel 2010 i minori carioca adottati da famiglie straniere sono stati 316; 335 nel 2011; 300 nel 2012 e 217 nel 2013, prima di arrivare al picco negativo del 2014. Soltanto 6 i Paesi accoglienti dei 126 bambini adottati nel 2014. La netta maggioranza di essi (97) è stato accolto in Italia. A seguire Francia con 15, Stati Uniti con 8, Spagna con 4, Andorra e Portogallo con un adottato a testa.

Le ragioni che possono spiegare tale diminuzione – ha spiegato il Presidente Grupo de Apoio à Adocao de Sao Paulo (GAASP) sono rintracciabili nell’aumento dell’adozione nazionale favorita dall’introduzione del registro nazionale delle adozioni (CNA) nel 2008 e dalla nuova legge dell’adozione; nell’aumento dei costi e dei tempi per adottare in Brasile e nel peggioramento della crisi economica in Europa”.

Attualmente in Brasile il numero di minori dichiarati adottabili – ha precisato –  è solo una piccola parte dei minori che si trovano in istituto o in stato di abbandono. Inoltre, il profilo dei minori dichiarati adottabili non è pienamente in linea con la disponibilità degli aspiranti genitori adottivi brasiliani inseriti nel Registro Nazionale delle Adozioni (CNA)”.

Cosa fare allora?Sono stati emanati importanti provvedimenti da parte del Consiglio Nazionale di Giustizia in Brasile – ha risposto – con l’obiettivo di fronteggiare la crisi dell’adozione internazionale. Tra le misure proposte vi è l’inclusione anche delle famiglie straniere nel CNA, la creazione di un database di minori consultabile dagli attori istituzionali impegnati nel processo di adozione e la possibilità di permettere alle coppie straniere di adottare in tutti gli Stati del Brasile sulla base di un’unica abilitazione”. Misure sono state inoltre prese al fine di velocizzare e rendere maggiormente trasparente l’intero processo adottivo (anche e soprattutto con riferimento alla definizione dello status giuridico dei minori).

Diversi, inoltre, sono stati i segnali lanciati negli ultimi due anni da parte delle Autorità locali sulla necessità di rilanciare l’adozione internazionale quale soluzione per garantire una famiglia alle migliaia di minori che vivono ancora in istituto in Brasile.

Per dare alcuni numeri: i bambini e adolescenti istituzionalizzati sono 45.871 di cui 12.882 solo nello Stato di São Paulo. Si stima tuttavia che il numero di minori fuori famiglia sia di molto superiore. Solo 6.118 minori sono disponibili all’adozione di cui 1.366 nello Stato di São Paulo.  Le famiglie inscritte al CNA sono 33.966.

Davanti a questi dati, quali sono le possibilità di ripresa in Brasile?

Unruolo “centrale” è svolto dalla Società Civile – ha detto il Presidente Grupo de Apoio à Adocao de Sao Paulo (GAASP)  – .GAA´s e  ANGAAD (Associazione Nazionale dei Gruppi di Appoggio all’Adozione) hanno svolto un lavoro continuo di sensibilizzazione e promozione dell’adozione, con il provvedimento 36 CNJ/CNMP, volto a semplificare e velocizzare le procedure di adozione”.

C’è, inoltre, “la volontà di creare un CNA unico per famiglie brasiliane e famiglie straniere – ha concluso Presidente Grupo de Apoio à Adocao de Sao Paulo (GAASP) –; la Creazione di un unico registro per tutti gli Stati, la diminuzione dei costi, un’ unica abilitazione per le coppie con validità in tutto il  territorio nazionale e maggior rapidità nel processo e maggior trasparenza nel processo