Navigazione online per i minori: dal 17 febbraio occorre il consenso dei genitori

Con il nuovo regolamento europeo, regole più severe alle piattaforme online per proteggere la privacy, la sicurezza e i diritti dei minori. Ecco in che cosa consiste

Dal 17 febbraio, entra in vigore il Digital Service Act, il Regolamento europeo che impone norme stringenti alle piattaforme online. Tra queste, il controllo dell’età e del consenso degli utenti con meno di 14 anni, l’obbligo di progettare ambienti protetti e il divieto di pubblicità profilata.

Il precedente

Si tratta di una svolta che chiude l’era dell’internet poco regolamentato e soggetto a abusi. Recentemente c’è stato il caso di Open Ai/Chatgpt, la società che gestisce il servizio di intelligenza artificiale che dialoga con gli utenti.
Il Garante privacy italiano le ha contestato, tra l’altro, di non aver verificato l’accesso dei minori di 13 anni, violando le regole sulla privacy (Gdpr). Ora Open Ai rischia una sanzione multimilionaria, fino al 4% del fatturato globale.

In che cosa consiste il Digital Service Act

Il nuovo regolamento europeo aumenta la responsabilità di chi progetta, gestisce e amministra le piattaforme online, soprattutto nei confronti dei minori, considerati soggetti vulnerabili. Per accedere a un servizio online, infatti, è necessario esprimere il consenso al trattamento dei dati.
Per il legislatore Ue, un minore di 16 anni non è in grado di farlo e serve l’assistenza dei genitori. Il parlamento italiano ha abbassato il limite a 14 anni, ma sotto i 13 anni l’accesso del minore ai servizi deve sempre essere autorizzato da mamma e papà. E la piattaforma ha l’onere di verificare che ciò avvenga.

Rendere il web un luogo scuro

Ma il Digital Service Act non si limita alla privacy. Esso mira a rendere il web un luogo più sicuro, progettato per difendere e non per aggredire i minori, sia in senso commerciale sia letterale.
Le piattaforme devono adottare misure adeguate e proporzionate per garantire un elevato livello di tutela della vita privata, di sicurezza e di protezione dei minori sul loro servizio. Devono inoltre fornire informazioni chiare e comprensibili sui termini e le condizioni d’uso, e offrire strumenti di verifica dell’età, di controllo parentale e di segnalazione di abusi.

[Fonte: Il Sole 24 Ore]