Nepal. Ai.Bi. a difesa dei più fragili: è quasi realtà la scuola residenziale per i minori affetti da autismo. Un modello per le strutture antisismiche

scuola-nepalProcedono a gonfie vele i lavori di ristrutturazione della scuola residenziale per bambini con disabilità mentali (per lo più autismo) a Sindhupalchowk. Questa struttura va a sostituire quella preesistente andata distrutta lo scorso 25 aprile a causa del terribile terremoto che ha messo in ginocchio l’intero Nepal.

La parte esterna dell’edificio è stata ormai completata. Quando l’edificio sarà completato si procederà con l’arredamento interno dei vari locali, e la costruzione dei bagni, oltre che alla distribuzione di filtri d’acqua a candela per le famiglie più bisognose e attività di sensibilizzazione per la comunità e le famiglie dei piccoli.

In questo modo circa 20 bambini avranno un posto dove vivere dignitosamente, ricevere le cure e le attenzioni necessarie ad una loro armoniosa crescita personale ed educativa: qua, una vera e propria scuola residenziale ci si prenderà cura di loro, dall’alimentazione all’educazione scolastica, all’igiene.

La scuola  si trova a Sindhupalchowk e originariamente era stata istituita da un comitato scolastico. E’ unica nel suo genere nell’intero distretto. Purtroppo, il terremoto aveva reso la struttura inagibile e i bambini erano dovuti rientrare dalle famiglie. La responsabile del centro aveva provato a tenere i bambini nelle tende allestite all’esterno, ma la situazione non era gestibile: da qui la richiesta quotidiana dei genitori di riattivare al più presto la scuola.

Richiesta che Ai.Bi. ha accolto immediatamente e così con il  comitato scolastico e il Dipartimento Distrettuale dell’Educazione ci si è rimboccati le maniche. Individuato un terreno più sicuro, tramite rilevazione del suolo, si è pianificata la costruzione del nuovo edificio per i 21 bambini di Sindhupalchowk.

La nuova struttura è inoltre studiata con accorgimenti che la rendano più accessibile ai bambini con difficoltà, diventando un modello per altre strutture che verranno ricostruite d’ora in poi nel paese devastato dal terremoto lo scorso aprile.

Purtroppo questa struttura potrà accogliere solo 21 bambini, mentre nell’area sono presenti circa 200 bambini con disabilità mentali, secondo un’indagine svolta dal Dipartimento distrettuale dell’educazione nel 2014, “per questo non ci possiamo fermare – dice acconta Francesca Giovannini. Referente Ai.Bi. in Nepal – e questa deve essere solo la prima di una lunga serie di altre strutture per l’accoglienza di questi bambini”.

Intanto lo scorso 30 settembre lo staff locale di Ai.Bi ha incontrato il partner nepalese NJS (Nepal Jesuit Society) per condividere i progressi raggiunti con le autorità distrettuali e le sfide incontrate durante l’implementazione, anche al fine di creare partenariati e ricevere consigli e raccomandazioni.  All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di varie autorità del distretto di Sindhupalchowk, tra cui il Local Development Officer, la Nepal Reconstruction Authority, il Women and Children Office, il Department of Education Office,  il preside scolastico e vari insegnanti.

E questo è solo uno degli esempi di come opera Ai.Bi per dare un futuro a tante famiglie nepalesi, soprattutto alle loro componenti più fragili – i bambini e in particolare quelli disabili ed emarginati. Ma ancora tanto c’è da fare nel difficile percorso della ricostruzione e del ritorno alla normalità. Per questo è importante che anche tu sostenga il progetto Emergenza Terremoto Nepal!