Nepal: dietro la produzione del sari tradizionale, la piaga del lavoro minorile

saaaariStoffe preziose da drappeggiare intorno al corpo, colori sgargianti per incorniciare il viso: quanto sono belli i sari, i vestiti tradizionali del Nepal? Eppure proprio fra le pieghe della produzione di questi abiti si nasconde la piaga del lavoro minorile.

Nel Paese esistono moltissime fabbriche tessili piene di bambini sfruttati per via delle loro piccole manine che riescono a muoversi agilmente dove le dita di un adulto non arrivano. Proprio all’inizio di luglio, in una fabbrica di ricami a Thankot, la Child Development Society (CDS), in coordinamento con il Kathmandu Child Labor Office e con il Centre for Child Welfare Board (CCWB), ha fatto incursione per liberare 39 bambini e riscattarli.

Gli operatori delle associazioni umanitarie coinvolti hanno riconsegnato i minori alle loro famiglie, accompagnandoli fino a casa, nei loro quartieri di residenza.

I funzionari hanno portato 15 bambini a Sarlahi, e uno a Sitamadhi, nello stato indiano del Bihar, per ricongiungerli ai loro familiari”, ha dichiarato Bharat Thapa, un ufficiale del CDS che ha personalmente accompagnato i minori. Altri 10 bambini del distretto di Mohattari sono stati riportati dai genitori lo stesso giorno, e i restanti 12 sono stati ricondotti a casa il giorno dopo.

Il CCWB ha mandato una lettera alla Direzione Provinciale del lavoro, per intentare una causa contro i 13 datori di lavoro che avevano assunto dei bambini. L’ufficiale Gambhir Singh Bista ha reso noto che l’ufficio si è subito mobilitato per raccogliere le loro dichiarazioni.

Un paio di mesi fa, i proprietari di una fabbrica di Bhaktapur erano già stati multati dalle 5.000 alle 9.000 rupie nepalesi (l’equivalente di 40-70 mila euro), per aver fatto lavorare un totale di 127 bambini, poi riscattati.

Bista ha spiegato però che i datori sono essi stessi, in parte, “vittime” poiché ostaggio degli ordini che arrivano dai negozi di sari e dalle boutique più lussuose delle città, che impongono tempi e prezzi estremamente competitivi.

Nonostante la legge Labor Act – che ha l’intento di porre fine a sfruttamento, torture e maltrattamenti dei bambini vittime del lavoro minorile – preveda la condanna di un anno di carcere, o una multa di 50 mila di rupie nepalesi (quasi 400 mila euro), o entrambe, a quanti impiegano i bambini, il fenomeno del lavoro minorile resta molto radicato nella società nepalese.