Nepal: Dolma,data in sposata a 14 anni

 

 

Dolma ha 14 anni, è una ragazzina molto sveglia e socievole, frequenta la scuola media e vive in un piccolo paesino del  Nepal.

Qualche settimana fa, in occasione del matrimonio del fratello, si reca presso la casa dei genitori della futura cognata per rendere omaggio agli sposi e partecipare alle festività del lieto evento. La famiglia della sposa, come di costume, riceve calorosamente tutti gli invitati e offre loro ricche pietanze e bevande preparate appositamente per l’occasione.

Senonché, presso alcuni gruppi nepalesi, è costume che il capo famiglia mangi e beva l’alcol, offerto dalla famiglia del potenziale sposo, come segno di consenso per il matrimonio della propria figlia. Ed è proprio questo che è successo nel caso della giovane Dolma.

Oltre a celebrare il matrimonio della propria figlia con il fratello di Dolma, la famiglia aveva convenuto con il padre di Dolma anche il matrimonio della ragazzina, senza che lei lo sapesse. Per cui, dopo che il padre ha mangiato e bevuto il cibo (offerto dalla famiglia del pretendente marito) come segno di consenso, Dolma è stata trattenuta per giorni a casa della nuova famiglia acquisita e si e’ ritrovata sposata con un uomo che ha il doppio della sua età. Da quel giorno, Dolma non è più riuscita ad andare a scuola ed ha dovuto interrompere gli studi.

Qualche giorno fa, Dolma è riuscita a recarsi al ‘District Service Center’ del suo paese ed ha fatto presente l’accaduto alle autorità, denunciando i suoi genitori ed altri membri della famiglia.

Sebbene sia una pratica in netta diminuazione, tuttavia il matrimonio infantile continua ad essere ancora comune in alcune regioni remote del Nepal, soprattutto tra le fasce più povere della popolazione. Il matrimonio infantile è una pratica proibita dalla legge nepalese che fissa l’età minima per un ragazzo o una ragazza per poter contrarre matrimonio a 20 anni. Tuttavia, gli aspetti culturali ed economici legati a tale pratica rendono difficile la sua completa eliminazione.

Molte anche le organizzazioni di difesa dei diritti dei bambini e i servizi sociali nepalesi che cercano di promuovere un processo di coscientizzazione delle famiglie, informandole sugli effetti deleteri di tale pratica, le conseguenze per lo sviluppo psico-fisico delle ragazze e la loro vita futura.