Nepal: I bambini nepalesi tra diritto all’educazione e i bandas

Questa prima settimana di agosto, oltre alle piogge monsoniche, molte cittadine e paesi nepalesi sono stati testimoni di scioperi giornalieri, i famosi bandas, dove si blocca tutto, gli uffici restano chiusi e i veicoli non possono circolare. Quando qualcuno più coraggioso prova ad avventurarsi con la moto o la macchina per le strade vuote, segue spesso una sassaiola o l’intervento della polizia.

Questa volta il silenzio delle strade, sgombre dal trombettio di motorini e macchine, è stato invece scandito dalle voci e suoni di tanti bambini che, con le loro uniformi scolastiche, hanno marciato per il centro cittadino sbandierando diversi slogans come ‘Allow us to study’, che significa letteralmente ‘Permetteteci di studiare’. Questa manifestazione si è svolta a Biratnagar, una cittadina situata nella regione est del Nepal. La marcia è stata accompagnata dal ripetersi di slogans, suoni di campanellini, e frastuoni di utensili battuti in aria.

 Questa volta i protagonisti del banda sono stati proprio i bambini, in protesta contro la chiusura delle scuole a seguito dei ripetuti bandas di questa settimana. Scioperi politici che hanno bloccato le strade e interrotto le normali attività amministrative e commerciali, promossi dai partiti politici al fine di influenzare la formulazione della futura Costituzione del Nepal.

Dopo la marcia, i bambini si sono seduti a terra, sull’asfalto delle strade sgombre, e hanno simulato delle attività didattiche. Alla vista della gente che piano piano si avvicinava, allora non sono mancati i più coraggiosi, i quali si sono alzati in piedi e hanno iniziato a spiegare alla gente come i diritti dei bambini debbano essere parte integrante della nuova Costituzione nepalese. E i ripetuti scioperi di questa settimana sicuramento non hanno giovato al successo scolastico di questi bambini e al loro futuro.

Questa la notizia che è stata alla ribalta in questi ultimi giorni ed e’ stata riportata dai maggiori giornali nepalesi.