Nepal. Landriano e Kathmandu legati da un nastrino: i pensieri dei bambini colorati di verde speranza

frasi-bimbiNoi bambini siamo simpatici ma anche con molta fantasia. Creiamo molte cose e vogliamo molte cose. Però alcune famiglie sono tristi e senza casa come quelle del Nepal: quindi ravviviamole e facciamole più contente”. E’ uno dei tanti messaggi scritti dai bambini della terza elementare della scuola Bergamaschi (Torrevecchia Pia a Landriano) e affidati a dei nastrini verdi. Verde come la speranza di arrivare  dritti al cuore dei loro coetanei e cercare così di incoraggiarli. A scrivere è Alice, ma non è l’unica.

La tragedia per Luca è trovarsi soli “E’ difficile vivere senza madre o padre”  a cui fa eco Cristian “Bambini mi dispiace per tutto quello che vi è successo e spero che i vostri genitori siano vivi”. Come non avere più un tetto sopra la testa, la propria stanzetta “Vorrei che i bambini del Nepal potessero riavere la propria casa”, confida Giulia.

Ma i bambini sono sempre bambini, e a salvarli sono la spontaneità. Ecco che allora, una soluzione temporanea a tanta tristezza può essere il gioco.

Ciao bambini del Nepal, vorrei che voi veniste qui così possiamo giocare insieme…Vi auguriamo buona fortuna” dice Alessia. A rinnovare l’ ‘invito’ è una compagnetta di classe “Mi dispiace per voi. Vorrei rimediare. Che ne dite di diventare amici?”

Fa invece appello alla forza tipica dei più piccoli, di reagire e magari dimenticare,  Sofia che scrive sul suo nastrino “Spero che stiate bene. Qualunque cosa succeda, noi bambini siamo forti. Sempre”.

E infine c’è pure chi li invita a venire in Italia, magari a casa propria. Quando lo spirito dell’accoglienza è già insita nei cuori più puri e genuini. Come proprio quelli dei bambini. “Mi dispiace per il terremoto – scrive Alessandro – Spero che veniate in Italia. Vi aspetto”.

Bambini che magari solo a seguito del terremoto hanno scoperto dove si trova il Nepal, ma ciò poco importa. Perché quello che vedono in tv sono bambini come loro e la distanza si annulla. Si sentono uguali a loro nella voglia di avere una vita normale, spensierata fatta di casa, genitori, scuola e giochi. Bambini che hanno sentito l’esigenza di fare di più: ed ecco che, nel loro piccolo ma assolutamente significativo contributo, hanno anche fatto una raccolta fondi.

Cari bambini del Nepal, mi dispiace di quello che è accaduto. Avete perso tante cose, ma noi stiamo per donare a voi un piccolo regalo”  rassicura Serena.

Poche centinaia di euro ma probabilmente frutto delle loro paghette e che come si augura Marco “potranno servire a comprare le coperte”.

Gesti semplici che molti adulti dovrebbero prendere ad esempio. E proprio a loro si rivolge Ai.Bi. con il suo appello.  Chiama il numero verde per le donazioni 800224455 grazie alle quali si potranno avviare altri “spazi gioco” e supportare il progetto di accoglienza interfamiliare.  Oppure visita la pagina dedicata alla campagna “Terremoto Nepal” e scopri come puoi essere d’aiuto ai bambini nepalesi.