Nepal:Aanju Lama e il suo piccolo grande ristorante a Jadibuti Aanju

Lama è una giovane donna minuta e timida; sotto un’apparenza così delicata nasconde tuttavia un coraggio ammirevole. Proviene dal Ramechhap, un’area montuoso-collinare del Nepal, e si è trasferita anni fa nella Valle di Kathmandu, dove già risiedeva il padre, per continuare gli studi, nella speranza di una vita migliore. Purtroppo, per sopraggiunti problemi economici, non le è stato possibile proseguire oltre la licenza media. Sposatasi con Raju, dopo un’esperienza molto negativa come colf a Dubai è tornata a casa ed ha lavorato in una mensa scolastica per uno stipendio alquanto misero. Nel frattempo sono nati i due figli, Aayusha e Aaditya. Il marito, assunto come operaio in un’azienda di abbigliamento, essendosi ammalato si è visto costretto a dimettersi dopo appena un mese. All’epoca, a causa dei suoi turni di lavoro, ad Aanju risultava estremamente difficile dedicare il tempo necessario ai suoi bambini. A suo stesso dire l’incontro con Amici dei Bambini e Society for Solidarity of Children è stato determinante per tutta la famiglia. Entrambi i figli possono oggi godere di un’educazione grazie al sostegno da parte dell’organizzazione: al più piccolo, di 4 anni, è stata data l’opportunità d’iscriversi al centro diurno Paanj, mentre la sorella, che ha 6 anni, dopo aver usufruito dei servizi dello stesso centro, ha oggi la possibilità, beneficiando di una borsa di studio, di frequentare una scuola elementare del quartiere. Allo stesso tempo ad Aanju è stata offerta l’opportunità di frequentare in successione due corsi di formazione professionale organizzati da SSC e lei stessa ha scelto due corsi di cucina della durata rispettivamente di quindici e di otto giorni, che hanno aumentato le sue competenze permettendole d’imparare le modalità di preparazione di diverse nuove pietanze. Grazie alla formazione ricevuta due mesi fa si è sentita in grado di avviare un’attività in proprio, per la quale ha chiesto un prestito di 30.000 rupie (circa 300 euro) alla SSC. Ha deciso di aprire un ristorantino a Jadibuti, destinandovi una delle due stanze in cui viveva con la sua famiglia, in quanto, abitando nello stesso quartiere, conosceva già diversi potenziali clienti. La sua giornata tipo inizia prestissimo: si alza alle 4.30 del mattino, pulisce il locale e tutti gli utensili, va a fare la spesa acquistando il necessario per il ristorante, quindi prepara la colazione per la sua famiglia, segue i bambini che devono andare a scuola e infine inizia a preparare i piatti che servirà ai clienti, il che le richiede all’incirca altre tre ore di lavoro. La sua cucina si basa sulla tradizione culinaria nepalese: dalle lenticchie alle patate, dai “golbhetako aachar” (pomodori soffritti e speziati) al “sel” (specie di ciambelle). Il marito, attualmente disoccupato, l’aiuta nella preparazione dei cibi e talora si reca per lei al mercato. Per quanto si tratti di un’attività decisamente impegnativa, Aanju si dichiara felice della scelta intrapresa: oggi si sente più indipendente ed ha acquisito maggiore fiducia in se stessa; inoltre, potendosi gestire autonomamente, ha più tempo da dedicare ai suoi figli. Si dice per questo estremamente grata a SSC. Certo le difficoltà non mancano: ancora il ristorante stenta a decollare del tutto, in quanto Aanju non è in grado di acquistare tutto il necessario; le servirebbero ancora per lo meno un frigorifero e un filtro per l’acqua; quanto agli alimenti da acquistare, può permettersene solo quantità limitate. Quando le abbiamo chiesto quale fosse il suo sogno più grande, Aanju ha prima sorriso, poi, con grande pudore, ci ha confidato la speranza, riteniamo più che legittima, di potersi un giorno permettere di comprare quel che le occorre per gestire la sua attività di ristorazione nel modo più corretto, in modo da riuscire a sostenere la sua famiglia e ad offrire ai suoi figli una qualche opportunità per il loro avvenire, proprio come si augurerebbe qualunque genitore, a qualsiasi latitudine. Da parte nostra e tramite l’utilizzo dei fondi disponibili grazie al progetto CAI per l’avvio di attivita’ micro-imprenditoriali cercheremo di supportare Aanju per rendere piu’ proficuo il suo piccolo grande ristorante.