Nessun monitoraggio dello Stato sulle adozioni nazionali

Emanuele Scagliusi200Per fortuna qualche stella ancora brilla per far luce sul tema dell’adozione, un tema tanto importante quanto troppo spesso lasciato nel dimenticatoio della politica. In questo caso si tratta di adozioni nazionali, con la presentazione da parte del deputato pentastellato Emanuele Scagliusi di una interrogazione parlamentare il 25 luglio scorso, per avere informazioni sulla banca dati nazionale dei minori adottabili e degli aspiranti genitori adottivi che sarebbe dovuta essere operativa per legge, la 149 del 2001, da ben 13 anni. Nonostante una condanna del Tar del Lazio ad ottobre 2012, che ordinava al dipartimento di giustizia minorile di provvedere entro 90 giorni, non ci sono state novità rilevanti.

Una condanna giunta dopo il ricorso presentato dall’associazione Amici dei Bambini (Ai.Bi.). La sentenza del Tar aveva ordinato al dipartimento di giustizia minorile di provvedere entro 90 giorni alla creazione di una griglia informatica con l’aggiornamento dei dati dei minori via dichiarati adottabili dai giudici per i minorenni. Che ad oggi resta lettera morta e su cui Scagliusi richiama l’attenzione dell’Esecutivo chiedendo, si legge nel testo dell’interrogazione “se il Governo possa dichiarare ufficialmente che la Banca dati nazionale è perfettamente funzionante e contiene i dati dei minori adottabili e delle coppie disponibili all’adozione a livello nazionale; se il Governo sia in grado di fornire dati aggiornati sul numero di giovani, tra neonati, bambini ed adolescenti, ospitati in strutture di accoglienza e delle coppie disponibili all’adozione, al 31 maggio 2014; quali iniziative il Governo stia adottando, secondo la legge 28 marzo, 2011, n. 149 per favorire il diritto del minore di avere una famiglia e per far sì che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale non siano di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia”.

Secondo la relazione sullo stato di attuazione della legge recante modifiche alla disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori al 31 dicembre 2010, presentata al Presidente del Consiglio lo scorso dicembre 2013 dall’ex Ministro della giustizia e dall’ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sono quasi 30mila i minorenni che vivono fuori famiglia, più della metà accolti temporaneamente presso i servizi residenziali familiari, i restanti accolti da famiglie affidatarie. “Purtroppo queste sono stime di dati presi a campione da quei tribunali per minorenni che hanno potuto rispondere – dichiara l’on. Scagliusi – gli altri, come dichiara la stessa relazione, non hanno potuto fornire dati per mancanza di personale”.

Una situazione paradossale che rischia di pregiudicare la possibilità di trovare l’accoglienza di una madre e un padre per 1.900 minori dichiarati adottabili in Italia. Eppure la legge, la 149/2001 c’è e parla chiaro, con l’introduzione di modifiche alla disciplina dell’adozione per favorire il diritto del minore di avere una famiglia e per far sì che le condizioni di indigenza dei genitori non siano di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia.“A tal proposito – conclude il deputato 5 Stelle Scagliusi – ho chiesto di conoscere le iniziative che il Governo sta adottando. Anche gli enti locali dovrebbero attivarsi al fine di sostenere le famiglie a rischio e prevenire l’abbandono, consentendo al minore di essere educato dalla propria famiglia”.