Nessuno può vivere senza amore, tanto meno un bambino abbandonato

rolando_peruEccolo qui, contenuto in poche, semplici parole il senso del Sostegno Senza Distanza, che una sostenitrice di due sorelline del Perù ha deciso di scrivere a Rolando, operatore SSD nel Paese, dopo aver letto la sua intervista su AiBiNews, raccolta durante la settimana di formazione e studi di Gabicce.

“Caro Rolando,

grazie, sei riuscito a commuovermi e a farmi piangere. Forse non merito tanto, in fondo quello che dono alle mie bimbe non mi costa niente, perché come hai detto tu stesso si chiama amore: tutti siamo in grado di donarlo, nessuno può viverne senza.

Se ho dato qualcosa a quei bambini, credimi, ho ricevuto in cambio un tesoro immenso, il loro affetto e la gioia di sapere che ho contribuito nel mio piccolo alla loro crescita, ai loro studi, alle loro cure.

Se sono riuscita a far nascere in loro il sorriso e la consapevolezza che qualcuno li ama e ci tiene a loro, questa è la mia gioia più grande e non chiedo altro.

Un giorno la piccola Beatriz* mi ha scritto: “Cara madrina, la scuola non mi piace molto, ma so che se mi impegno negli studi ti rendo felice e allora cercherò di studiare di più”. Quel giorno, credimi, mi sono sentita una persona fortunata, avevo conquistato la fiducia e l’affetto di quella bambina pur avendo un oceano a dividerci.

L’amore supera ogni distanza, non ha confini, parla ogni lingua e chiede solo un po’ d’attenzione, fosse anche una lettera per il giorno del compleanno, un pensierino inatteso che parla di te, un chiedere “come stai?” e terminare con un “ti voglio bene”.

Chiunque riceve amore fin da piccolo, non potrà che donare amore agli altri.

Grazie di cuore Rolando! Credimi, vorrei poter fare molto di più, ma sono comunque felice di quanto ho fatto sinora.

Un abbraccio forte,

                                                          

Francesca*”

(*)i nomi sono stati cambiati a tutela della privacy