Non abbiamo ottenuto l’idoneità per la seconda adozione: possiamo fare un affido?

Cara Ai.Bi.

Siamo una coppia di aspiranti genitori adottivi alle prese con una importante decisione.

Purtroppo, non abbiamo ottenuto l’idoneità per la seconda adozione. Nonostante questo, non abbiamo perso la voglia di accogliere nella nostra famiglia un bambino bisognoso di amore. Tra le ipotesi che ci si potrebbero prospettare, c’è quella di un affido.

Con un figlio adottivo di 6 anni già in famiglia, arrivato neonato, pensate che l’affido possa essere una strada praticabile? Io e mio marito saremmo favorevoli: non ci importa che il piccolo che andremmo eventualmente ad accogliere porti il nostro cognome. Ciò che ci interessa è la relazione, creare una famiglia con due figli, come abbiamo sempre sognato, un legame forte tra fratelli. Come si concilia tutto ciò con un affido? Soprattutto, vogliamo tutelare nostro figlio e quello che verrà.

Grazie del vostro parere,

 

Federica e Roberto

 

 

TRASFORINI 400 286Cari genitori,

vi sono diverse esperienze di nuclei adottivi che si aprono all’esperienza dell’affido. Dal punto di vista legislativo non vi è alcun limite, anzi:   Il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, nonostante gli interventi di sostegno e aiuto è affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno.

La scelta affidataria prevede un percorso di formazione specifico e una fase di conoscenza da parte dei Servizi del Territorio e dell’Associazione a cui la famiglia si rivolge. In un caso come il vostro, dove vi è la presenza di un bambino di 6 anni, è chiaro come debba assolutamente essere ben curato sia il percorso di avvicinamento all’affido che il tipo di affido che si ipotizza di svolgere: tempo pieno, parziale, età, bisogni ed esperienza del minore che sarà accolto.

L’aspetto cruciale potrebbe essere individuato nella differenza sostanziale esistente tra adozione e affido. Laddove nell’adozione vi sono dei “nuovi” genitori per sempre mentre nell’affido dei genitori “per un po’”, cosa potrebbe smuovere nella mente e nel cuore di un bambino in adozione che interagisce un bambino in affido? L’occasione di arricchimento reciproco e la realizzazione di una vera accoglienza a misura delle necessità del bambino è indubbiamente enorme, ma deve essere ben ponderata e gestita con consapevolezza e sensibilità, poiché i bambini vivranno come fratelli “per un po’” e sperimenteranno situazioni differenti dal punto di vista della relazione con la famiglia biologica.

Un caro saluto,

 

Lisa Trasforini

Psicologa di Ai.Bi.