Nostro figlio è molto attaccato all’ambiente domestico: ci dobbiamo preoccupare?

Buongiorno Ai.Bi.,

siamo Giusy e Paolo, neogenitori adottivi di una bimba peruviana di 7 anni. Stiamo vivendo un periodo intenso e ricco di emozioni ma siamo preoccupati per alcuni suoi comportamenti. È con noi da due mesi e sin da subito abbiamo notato una caratteristica particolare: più che essere incuriosita dall’ “esplorazione” della nuova realtà in cui vive, preferisce restare in casa, nella sua stanza e con i suoi giochi. Un giorno abbiamo invitato a casa alcuni figli di nostri amici e la nostra bambina si mostrava gelosa delle sue cose e dell’ambiente domestico. È un comportamento diffuso tra i figli adottivi?

Grazie,       

Giusy

TRASFORINI 400 286Cara Giusy,

quello che ci scrive è molto comune nei bimbi che da poco vengono accolti in famiglia, chiunque abbia già vissuto l’esperienza adottiva potrebbe confermarle che questo atteggiamento rientri tra quelli considerati nella norma.

Per molti bambini vissuti in istituto, infatti, la “casa” costituiva soltanto un ambiente condiviso tra molti, “freddo” , privo di molti di quei significati positivi intrinseci che solitamente attribuiamo a quella parola. Quando i bimbi vengono accolti in famiglia, invece, finalmente trovano un ambiente che infonde in loro un profondo senso di agio personale. La casa infatti oltre a fornire riparo e protezione dal mondo esterno, rappresenta per tutti, e soprattutto per i bambini adottati, dal punto di vista psicologico il primo vero universo privilegiato per l’individuazione di se stessi.

Questo ambiente, dunque, va rispettato anche da mamma e papà.

Talvolta la voglia di donare al proprio figlio tutta la felicità e le “cose” che non hanno mai avuto fino a quel momento, porta a perdere di vista quello che molto probabilmente è un vero desiderio del bambino: il desiderio di Casa.

È giusto, quindi, che il bambino si goda fino in fondo il suo nuovo nido d’amore, perché quel luogo tanto sognato è ora vissuto con mamma e papà.

Gaston Bachelard, filosofo francese, definisce la casa così: “uno spazio ancestrale che diventa eco e contenitore dei valori di intimità custoditi nel nostro mondo interiore”. Qui i gesti semplici e profondi della famiglia trovano significato.

Un caro saluto,

Lisa Trasforini, Psicologa di Ai.Bi.