Adozione internazionale. “Ci sono novità per il nostro abbinamento…?” E succede l’inimmaginabile

Il racconto di una “magia” che capita di vivere, con le adozioni. Ricevere la notizia di un abbinamento e trovarsi a rispondere, poche ore dopo, all’inaspettata telefonata proprio di quella coppia. Già diventata “di genitori”, anche se ancora non lo sanno

È capitato di nuovo. E chissà quante altre volte succederà ancora!
La collega di Milano chiama per avvisare che sta arrivando un abbinamento per una coppia che segui da tempo. Siamo in attesa della scheda, per poi iniziare subito a tradurla così che, a tempo debito, potremo chiamare i coniugi per dar loro la bella notizia e procedere nell’iter adottivo.
Notizie del genere sono sempre fonte di gioia; sono la parte più bella del lavoro, quella che ti fa sussultare e ti porta a non vedere l’ora di conoscere anche tu questo bimbo o questi bimbi. Perché, al momento, l’unica cosa che si sa è che “la coppia è stata abbinata”.

Non c’è tempo di “trovare il momento giusto”

Il fatto è che questa volta non faccio nemmeno in tempo a gioire che squilla di nuovo il telefono: è proprio la coppia in questione che ha chiamato “per un saluto veloce prima di partire per le vacanze e sapere se nel frattempo sono arrivate novità“.
Sbalordita, sobbalzando sulla sedia, mentre provo a farfugliare qualcosa cercando di non far trapelare nulla e non far capire che io so qualcosa ma non posso dire nulla. Mi verrebbe da controllare se sotto la scrivania c’è qualche cimice che mi intercetta, ma la verità è che sono sbalordita e mi chiedo come sia possibile questo “sesto senso”. Come può questa coppia, che sento sì saltuariamente ma senza una certa cadenza, contattarmi proprio oggi? Proprio poche ore dopo aver appreso questa lieta notizia per loro?
È incomprensibile e irrazionale questo tempismo: generalmente, quando questo tipo di informazioni arrivano dai Paesi, si ha il tempo di metabolizzare la notizia, sistemare le schede, controllare tutti i dettagli e pensare al momento giusto per sentire la coppia e comunicare loro la notizia, formulando il discorso più adeguato e fornendo anche tutte le indicazioni su come proseguirà l’iter da quel momento in poi.
Così, presa in contropiede, respiro e cerco di prendere tempo. Ma dall’altra parte del telefono la domanda viene ripetuta, anche se con un tono che non sembra sottintendere grandi speranze: “Ci sono novità?”.

L’incredulità e la gioia inaspettata

A questo punto, nonostante sia ancora mezza allibita, non posso mentire né tergiversare. Non va bene: certo che ci sono delle novità, penso, siete diventati genitori! Ma devo comunque trovare le parole migliori per dirlo, perché, nonostante l’esperienza, non so bene come spiegare tutta la questione. Oggettivamente non sappiamo ancora nulla rispetto all’abbinamento: non l’età, non il sesso, non lo stato di salute, non il numero… Sappiamo solo che dall’altra parte del mondo, qualcuno che ne ha competenza ha deciso che la donna e l’uomo che formano la coppia che immagino seduta su un divano, magari con la valigia pronta in un angolo del salotto, sono diventati genitori!
Così, con gran poca professionalità, decido di ammetterlo senza giri di parole: “Sentite: sì! Ci sono novità: è appena arrivata la chiamata per voi, ma ignoro qualsiasi dettaglio sul caso”.
Lascio loro il tempo di assimilare la notizia incompleta, ma sento che respirano… e questa è una buona notizia. Anche se trasecolano. Ma ci sta!
“Cosa hai detto??? In che senso? … Come è possibile? … Davvero non sai nulla?” E via così, con una raffica di domande incredule, espresse con un tono in evidente equilibrio tra la beatitudine e il terrore.
Eppure succedono queste cose, nell’adozione, anche se sono poco comuni. E se le coppie devono mettere in conto il possibile turbamento, noi professionisti non dobbiamo mai dimenticare che certe magie accadono. Ci si creda o no, da Lassù c’è un piano ineluttabile, e noi, umili strumenti, operiamo per il Bene, anche in queste condizioni da brividi!