Meno di 7 nuovi nati ogni mille abitanti: Italia tra gli ultimi al mondo

Secondo alcuni dati l’Italia è al sestultimo posto tra i Paesi con il minor tasso di nuovi nati ogni mille abitanti. Ancora una volta si fa più urgente che mai la necessità di rilanciare la natalità e il contributo che potrebbe dare l’Adozione Internazionale

È ormai da tempo che tutti i dati confermano il declino delle nascite in Italia. L’ultimo rapporto Istat ha certificato che il 2022 è stato l’anno peggiore di sempre, con il numero di nuovi nati sceso sotto la soglia dei 400 mila. Ma a spaventare non sono solo i numeri assoluti quanto anche il tasso di natalità che è sceso a meno di 7 nati ogni mille abitanti. Come riporta SkyTg24, citando uno studio della Central Intelligence Agency, questo metterebbe il nostro Paese addirittura al sestultimo posto al mondo. Peggio di noi fanno Giappone e Corea del Sud, oltre a qualche Paese con dimensioni che non possono certo essere paragonabili alle nostre (l’arcipelago di Saint Pierre et Miquelon, ultimo con 6,54 nati ogni mille abitanti; il Principato di Monaco; Andorra).

Africa ai primi posti per natalità. Italia fanalino di coda d’Europa

Inutile fare il confronto con le Nazioni ai primi posti (i primi 20 sono tutti stati dell’Africa, tranne l’Afghanistan, sedicesimo), che viaggiano su tassi superiori al 40: il Niger, che guida la classifica, si attesta sui 46,86 nascituri ogni mille abitanti, segue l’Angola con 41,42 e il Benin con 40,72. Più significativo vedere cosa succede vicino a noi, dove la Francia, pur essendo “solo” 162^ nel mondo, guida la classifica dei Paesi europei con 11,56 nati ogni mille abitanti. La Germania è a 9,02 mentre anche la Spagna, altro Paese da tempo alle prese con un significativo calo delle nascite, fa comunque meglio dell’Italia con 7,12 nati ogni mille abitanti e, soprattutto, con un trend che ha fatto segnare una crescita nell’ultimo anno.

Contro la denatalità rilanciare l’Adozione Internazionale

A pesare, come più volte ripetuto, è sicuramente la mancanza di una rete efficiente di servizi per le famiglia, a partire dal numero di asili nido, ma questo non basta a spiegare del tutto il crollo delle nascite. Secondo l’analisi di SkyTg24, infatti, le provincie in cui le nascite diminuiscono di più sono quelle in cui più è diminuita la popolazione femminile in età fertile. “dal 2008 al 2019 – riporta Sky – la media italiana ha evidenziato un calo di numero di donne fra i 16 e il 45 anni di età del 14%, mentre il tasso di natalità è diminuito del 13%”.
Se a questo si aggiunge un mercato del lavoro che spinge le donne a diventare mamme sempre più tardi, ecco che l’invito al governo, più volte ripetuto da Ai.Bi. come dal Forum delle Famiglie, di mettere la denatalità come il problema numero uno di cui occuparsi va ribadito una volta di più. Tante le azioni che si potrebbero fare, compresa quella che nel nostro “piccolo” potrebbe dare un rilancio convinto delle Adozioni Internazionali, che potrebbero contare su una platea potenzialmente interessata di oltre un milione di coppie sterili. Farlo si può: basterebbe la volontà politica di occuparsene, coinvolgendo in prima persona gli enti autorizzati.
L’Italia del futuro non può più aspettare.