Olimpiadi Rio 2016. La storia di Simone Biles “La medaglia più importante: quella vinta contro l’abbandono”. A sei anni è stata adottata dai nonni

simoneAllenarsi significa convincersi, un giorno dopo l’altro, di poter sopravvivere alla morte”. “La bellezza? A volte è soffrire”. Insomma non mollare mai, tenere duro ed essere disposto a fare sacrifici per raggiungere i traguardi. Non c’è un saggio filosofo Zen dietro queste affascinanti massime, ma una ragazzina di 19 anni, 47 chili per un metro e 45, dieta panini al pollo con la Fanta, medaglia d’oro nella ginnastica a Rio. E’ Simone Biles  americana, abbandonata dalla mamma tossicodipendente, e adottata insieme alle sorelle dai nonni.

La ginnasta statunitense ha vinto la finale individuale femminile di ginnastica artistica delle Olimpiadi di Rio de Janeiro con un punteggio di 62.198. Il risultato della gara era scontato: nessuno si aspettava, a meno di imprevedibili errori, che non sarebbe stata a lei a vincere, vista la sua netta superiorità rispetto alle avversarie. Nonostante abbia solo 19 anni, il palmerès di Biles sembra quello di un’atleta a fine carriera.

Una piccola grande donna che ha fatto della sua vita un impegno e una sfida costante da affrontare e vincere sempre con il sorriso in faccia. Quella determinazione che le ha permesso di vincere il male dell’abbandono grazie anche ai nonni che l’hanno accolta quando era piccola.

Biles fa ginnastica artistica da quando ha sei anni. A un anno finì in orfanotrofio a causa dell’incapacità della madre, dipendente da alcol e droga, di occuparsi di lei e dei suoi tre fratelli. A sei anni fu adottata insieme alla sorella da Adria da Ron e Nellie Biles, suo nonno materno e la moglie; gli altri due fratelli furono adottati dalla sorella di Ron Biles. Biles considera i nonni i suoi veri genitori: furono loro a crescerla a Spring, in Texas, a portarla a messa ogni domenica e a istruirla a casa per permetterle di dedicarsi alla ginnastica artistica.

Biles è famosa per la leggerezza e la tranquillità con cui affronta le gare: mentre le sue compagne di squadra piangono o sono molto tese prima delle prove, lei scherza molto e saluta il pubblico sorridendo. Oltre alla prestanza fisica e alla destrezza nell’esecuzione, tra le doti che la rendono eccezionale c’è, infatti, la saldezza mentale, che le ha permesso di restare concentrata e non cedere alla pressione per le altissime aspettative, come quelle per le Olimpiadi.

Biles – che ha vinto il suo secondo oro Olimpico dopo quello del concorso a squadre – è considerata di gran lunga la ginnasta migliore al mondo e forse la migliore di tutti i tempi.. In molti l’hanno definita la migliore ginnasta di sempre: ma lei, la sua medaglia d’oro più importante l’ha vinta con l’adozione.