Mediterraneo, l’infinita strage degli innocenti: oltre 40 bambini tra le 700 vittime degli ultimi naufragi. In una settimana gli arrivi di migranti sono più di 1200

naufragioÈ una vera e propria strage degli innocenti quella che si sta consumando negli ultimi giorni di maggio nelle acque del Mediterraneo tra la Libia e l’Italia. In tre naufragi avrebbero perso la vita oltre 700 migranti e tra loro ci sarebbero almeno 40 bambini, di cui molti neonati. Bilancio al momento solo provvisorio, perché basato sulle testimonianze dei superstiti, e che si teme quindi possa aggravarsi ulteriormente. I cadaveri recuperati fino alla mattina di domenica 29 maggio sono infatti soltanto 45, tra cui 3 sono di bambini.

Una quarantina di piccoli migranti morti nel Canale di Sicilia stavano tentando la traversata nella giornata di giovedì. Si trovavano a bordo di un peschereccio, stipati in mezzo a 500 persone. Una parte di loro, 300 secondo quanto raccontato dai sopravvissuti, avrebbero pagato di meno per il viaggio e perciò sarebbero stati fatti entrare nella stiva dagli scafisti. La loro imbarcazione è stata quindi legata con una fune a un altro natante che la trainava, anch’esso carico di almeno 500 migranti. Circa 8 ore dopo la partenza dalla spiaggia libica di Sabratha, l’imbarcazione di legno che andava a rimorchio ha iniziato a imbarcare acqua. I migranti che stavano in coperta, terrorizzati, hanno cominciato a buttarsi in mare nel tentativo disperato di raggiungere il barcone “gemello”. Molti di loro, però, sono annegati quasi subito. Per tutti gli altri la speranza si sopravvivenza si è spenta una decina di minuti dopo, quando, visto che il barcone trainato iniziava a inabissarsi, uno degli scafisti ha deciso di recidere la corda che lo legava all’altro peschereccio, lasciandolo colare a picco. Così i 300 migranti che viaggiavano nella stiva sarebbero morti intrappolati, senza neppure rendersi conto di quanto stesse accadendo in superficie. I superstiti sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera e condotti nei porti di Ragusa e Pozzallo dove hanno fornito agli investigatori le testimonianze sull’accaduto, tutte generalmente concordanti.

Ma i particolari drammatici che hanno caratterizzato gli ultimi giorni nel Canale di Sicilia non si fermano qui. Nella mattina di domenica 29 maggio, infatti, nel porto di Reggio Calabria sono arrivati i 135 superstiti del naufragio avvenuto nella giornata di venerdì 27. I morti sarebbero decine, molti di più delle 45 salme recuperate fino a ora.

In totale nell’ultima settimana di maggio gli arrivi di migranti in Italia sarebbero oltre 12mila, mentre coloro che hanno perso la vita sarebbero circa 900. Numeri enormi dovuti principalmente al fatto che, con la chiusura della rotta balcanica, a seguito degli accordi tra Unione Europea e Turchia, il traffico dei migranti non punta più verso la Grecia, ma è tornato a dirigersi verso l’Italia.

Nei giorni precedenti una bambina di 9 mesi e uno di 5 anni, nonostante abbiano perso i genitori nella traversata, sono riusciti a sopravvivere e ora si trovano al sicuro in Italia, mentre da tutto il Paese sono arrivate migliaia di richieste di adozione. Per decine di loro coetanei, invece, non è stato così: gli oltre 40 piccoli migranti morti negli ultimi naufragi sono la pagina più triste di un dramma che sembra non avere fine. Per coloro che ce la fanno, Amici dei Bambini è attiva da anni per garantire loro una giusta accoglienza attraverso il progetto Bambini in Alto Mare pensato per i minori stranieri non accompagnati, per le mamme sole con bambini e per famiglie di profughi con figli piccoli.

 

Fonte: La Repubblica