Padova. Vivono con i due figli in auto perché non trovano una casa da affittare… Poi avviene il miracolo della solidarietà

Una famiglia tunisina, con due figli piccoli, ha vissuto per mesi in un’auto. Fino a quando una coppia si è offerta di ospitarli in casa propria e trovare una casa da concedere loro in affitto

Sta facendo, come si dice, il “giro del web” e dei media la storia della famiglia tunisina di Padova che da tempo viveva in auto e che è stata aiutata da un’altra famiglia locale, una volta venuta a sapere della situazione.
Come racconta l’Ansa, mamma Asma, papà Nadir e i loro figli di 4 anni e 10 mesi, vivevano in una macchina dopo che avevano dovuto lasciare l’alloggio gestito da una cooperativa nel quale risiedevano. La beffa è che la famiglia ha dovuto lasciare quell’appartamento perché titolare di un reddito troppo “alto”. Nadir, infatti, ha un contratto a tempo indeterminato come muratore, con uno stipendio evidentemente troppo “alto” per rientrare nell’assegnazione di un alloggio di quel tipo (e fin qui si può anche capire, perché, purtroppo, di famiglie in condizioni peggiori non ne mancano di certo), ma evidentemente non sufficiente per convincere altri proprietari a concedere loro una casa diversa. La famiglia, infatti, un affitto potrebbe anche pagarlo, ma una casa non è riuscita a trovarla: “perché siamo stranieri” – ha detto la signora Asma all’Ansa. Aggiungendo: eppure “ci basterebbe anche solo una stanza con bagno”.

La solidarietà di una famiglia

Nel momento in cui la storia della famiglia ha cominciato a circolare, sono arrivate diverse offerte ed è stata trovata una soluzione temporanea in un hotel. In questi giorni, però, le cose sono cambiate, grazie all’intervento di una coppia (che desidera rimanere anonima) che ha offerto subito la disponibilità di accogliere la famiglia in casa propria, impegnandosi nel frattempo a trovare un’altra abitazione in cui Asma, Nadir e i loro due figli potranno trasferirsi pagando un regolare affitto.
La storia, nella sua difficoltà, ha messo in luce la generosità di una comunità che, saputo della situazione, si è mossa velocemente per cercare una soluzione. Anche nel periodo in cui la famiglia viveva in auto, un bar gestito da cinesi aveva dato loro la disponibilità dei servizi igienici. Poi, l’arrivo di una telefonata ha cambiato il corso degli eventi. E la chiusa finale è tutta nelle parole trovate a fatica, per la gioia, da Nadir e Asma: “Ci viene solo da rivolgere un grazie a queste meravigliose persone”.